Bonfilio in Russia "Un concerto segnale di pace"

Il pianista maremmano si è esibito a Kislovodsk "Onorato e felice. La musica è fratellanza".

Bonfilio in Russia  "Un concerto  segnale di pace"
Bonfilio in Russia "Un concerto segnale di pace"

Dalla Maremma a Kislovodsk, in Russia, ai piedi della catena del Caucaso, per portare, attraverso il linguaggio della musica un messaggio di pace e di unione tra i popoli. Pietro Bonfilio ha 31 anni, è nato a Scansano, ha iniziato a formarsi musicalmente prima a Grosseto poi ad Arezzo e adesso ha iniziato la sua tournèe internazionale dalla cittadina russa con la North Caucasian State Philharmonic Orchestra. Un’esperienza unica per il pianista che ha permesso di esibirsi con una delle orchestre più antiche e più importanti della Russia la cui direttrice Svetlana Berezhnaya è una delle più importanti personalità della cultura e della musica di tutta la Russia. Raggiungere questo luogo così lontano dall’Italia non è stato facile. "Una vera avventura – ha raccontato Pietro Bonfilio – dopo un viaggio di 24 ore attraverso la Romania, la Repubblica Moldova e l’Armenia e soprattutto con una vertebra schiacciata e una spalla contusa appena 10 giorni fa. Ma ne è valsa la pena".

Il concerto rappresenta un importante segnale di pace ed ha registrato uno straordinario successo di partecipazione di pubblico con un teatro tutto esaurito.

"Sono onorato e felice di portare un messaggio di pace attraverso la musica che unisce i cuori di tutti e in ogni luogo – ha detto Bonfilio al termine del concerto –. In un momento difficile come quello di oggi è importante ricercare e trovare concordia attraverso quella espressione artistica che più di ogni altra esprime i sentimenti più veri e profondi di amicizia e fratellanza".

Il lungo tour che toccherà molte nazioni nel mondo (tra cui, oltre la Russia, Giappone, Marocco, Svizzera, Polonia e Svezia) si concluderà il 6 novembre al Teatro alla Scala di Milano. Un’opportunità, quest’ultima, concessa veramente a pochi artisti. Il suo ultimo cd dedicato proprio all’800 russo è stato recensito dal critico Rai Guido Zaccagnini, recentemente scomparso, che così ne ha scritto: "Il programma di questo disco è veramente un banco di prova temibile e Pietro Bonfilio lo supera egregiamente. Noi siamo abituati ai grandi pianisti del passato dalla tecnica virtuosa. Oggi dobbiamo inserire anche Pietro Bonfilio in questa categoria di pianisti".

Nicola Ciuffoletti