Beveraggio, che caos: "Problema non risolto"

Barocci scrive a Vivarelli Colonna dopo l’ultima ordinanza per via Uranio "Gli scarichi abusivi allora c’erano. E gli sversamenti rimangono eccezionali?".

Beveraggio, che caos: "Problema non risolto"

Beveraggio, che caos: "Problema non risolto"

"Quando le associazioni di tutela ambientale segnalano un problema da risolvere per tutelare l’interesse collettivo, si chiede giustamente alla controparte di esprimere la propria opinione. Il problema che oggi segnaliamo è la necessità di nuovi tratti fognari per eliminare la fogna a cielo aperto presente in città e costituita dal fosso Beveraggio, la nostra controparte è l’Amministrazione comunale di Grosseto".

Inizia così Roberto Barocci, leader del Forum Ambientalista. "L’ordinanza del sindaco di Grosseto del 29 gennaio, con cui si ordina ad una trentina di unità immobiliari del Centro commerciale di viale Uranio di non versare le loro acque nere nelle condutture delle acque piovane, non risolve il problema – aggiunge Barocci –. Pertanto vorremmo sapere come pensa di operare l’Amministrazione comunale per risolverlo. Quest’ultima ordinanza è la seconda e ricalca la numero 50 del 2022, emessa dopo gli accertamenti tecnici che avevano certificato la presenza di acque nere nel collettore di acque chiare di viale Uranio, a monte del fosso Beveraggio. Si tratta di un passo in avanti, poiché il Comune ha individuato alcuni degli scarichi abusivi, ma altri erano stati segnalati nel 2022 e nulla pare sia stato fatto in merito".

Barocci chiede "se ritiene che i molti sversamenti all’anno (sei in quattro mesi secondo Acquedotto del Fiora) di acque miste (piovane e nere) dalla rete fognaria al fosso Beveraggio, che scorre a cielo aperto, rispettino il carattere di eventi eccezionali, condizione prevista dalle norme per tali operazioni" e se "conferma quanto si legge nell’ultima ordinanza del sindaco, ovvero che lo scarico di reflui fognari in acque superficiali ’può creare grave pregiudizio sia per l’ambiente che per l’igiene e la salute pubblica’, smentendo quanto sostenuto il 25 luglio scorso da consiglieri comunali di maggioranza e dirigenti di Uffici pubblici in Commissione consiliare Ambiente. Nei fatti ad oggi niente è cambiato rispetto alle migliaia di metri cubi di acque luride in transito sul Beveraggio".