"Basta ’trasferte’ per visite o esami: vogliamo una sanità di prossimità"

Il segretario generale del Sindacato pensionati italiani solleva il problema delle lunghe attese e dei disagi per gli anziani costretti a spostarsi per esami medici specialistici lontani da casa. Chiede una riorganizzazione della medicina territoriale per garantire servizi più vicini e accessibili.

"Basta ’trasferte’ per visite o esami: vogliamo una sanità di prossimità"

Il segretario generale del Sindacato pensionati italiani (Spi), Erio Giovannelli ha sollevato la questione sulla sanità territoriale

"Quanti di noi hanno provato a prenotare un esame diagnostico per poi poterlo effettuare mesi dopo, e magari a molti chilometri di distanza? Non sono infatti rari i casi in cui, complice la saturazione delle liste d’attesa, per farsi fare una visita specialistica, una Tac o un’ecografia in tempi ragionevoli, ci si ritrova costretti ad accettare di spostarsi svariate decine di chilometri, con le spese e i disagi che ne conseguono". A sollevare il problema il segretario generale del Sindacato pensionati italiani (Spi), Erio Giovannelli.

"Facciamo un’ipotesi concreta: un anziano non autosufficiente che vive a Follonica (o Orbetello) telefona al Cup per prenotare un ecocolordoppler. Dal centralino gli rispondono che per tre o quattro mesi non c’è la possibilità di farlo delle sedi distrettuali a lui vicine, ma che l’unica possibilità è recarsi all’ospedale di Castel del Piano. Quella persona dovrà trovare qualcuno che la accompagna, fare un viaggio che a una certa età può risultare molto faticoso e spendere qualche decina di euro di carburante. Oppure potrà chiedere al proprio medico di famiglia una ricetta per il trasporto sociale, con costi a carico della collettività" spiega Giovannelli.

"Questo tipo di situazioni - aggiunge Giovannelli - sono tutt’altro che eccezioni. Per questo chiediamo sia all’azienda sanitaria do riorganizzare la medicina territoriale secondo il principio di prossimità, puntando sulle nuove case di comunità (hub e spike) per avvicinare al domicilio dei pazienti un vasto ventaglio di visite specialistiche ed esami strumentali che devono essere garantiti entro ambiti operativi che facciano riferimento alle “vecchie” zone distretto. Da questo punto di vista riteniamo che Coeso-Sds, in collaborazione con la Usl, possa fare molto per semplificare la vita a tante persone, soprattutto in età avanzata e fragili, che vivono in aree montane o periferiche, disagiate dal punto di vista dei collegamenti viari".