
Lorella Ronconi accanto alla bancomat della filiale del Monte dei Paschi di via Manin, che per lei è inaccessibile
Grosseto, 11 marzo 2017 - Torna in primo piano il problema delle barriere architettoniche che impediscono l’accesso ai servizi essenziali da parte delle persone con disabilità. Ad accendere la miccia la deliberata chiusura dell’agenzia 3 del Monte dei Paschi di Siena in via Santorre di Santarosa e il suo conseguente accorpamento con l’agenzia 8 di via Manin. La filiale Monte Paschi di Siena di via Santorre di Santarosa, infatti, è tra le pochissime di Grosseto (contando anche tutti gli altri istituti di credito) a non presentare alcuna barriera architettonica per i disabili. Lo sportello Bancomat è all’altezza giusta e anche il sistema di accesso agli sportelli interni non crea particolari problemi.
Dal 17 marzo, però, tutti i correntisti, e non solo loro, non potranno più contare su questo vero e proprio punto di riferimento. Per gestire i propri soldi si dovranno recare in via Manin, in una filiale posta all’interno della Ztl e questo è già un primo ostacolo. Per tutti e non solo per i correntisti disabili. I quali, tuttavia, hanno difficoltà ancora maggiori perché la filiale Mps di via Manin è in un palazzo storico che all’ingresso presenta gradini molto importanti. E non solo: accedere allo sportello Bancomat per un disabile è praticamente impossibile. A sollevare l’allarme barriere architettoniche e a rivolgere un appello a Monte Paschi di Siena perché riveda la sua decisione di chiudere la filiale di via Santorre di Santarosa è Lorella Ronconi, da decenni in prima linea proprio sul tema dell’accessibilità.
"Non si tratta di una battaglia personale contro Mps – dice Lorella – anche perché ci sono molte agenzie di molte altre banche che non sono a norma. È il contrario: è un appello a un grande istituto di credito come Monte Paschi che con l’agenzia 3 si è dimostrato sensibile alle esigenze della disabilità. Le persone con handicap hanno tutto il diritto di accedere ai propri soldi, alla propria banca. E devono poterlo fare in autonomia senza la necessità di farsi annunciare perché qualche impiegato esca dai locali della banca perché possano essere compiute le operazioni necessarie".
2C’è un pronunciamento preciso della Corte di cassazione al riguardo – aggiunge l’avvocato Elisabetta Calabria – E’ il numero 18762 dell’ottobre scorso. La suprema Corte ribadisce il diritto insopprimbile all’accessibilità del disabile che tra l’altro deve poter esercitare in autonomia». «Anche per questo – conclude la Ronconi – le istituzioni locali devono farsi sentire. Devono pretendere che la legge sia rispettata. Nel 2017 in una città come Grosseto non possiamo star ancora a parlare di barriere archiettoniche".
Andrea Fabbri