Balestro, ci siamo Oggi il grande giorno della sfida in piazza a colpi di frecce

Alle 17 la 126^ edizione della rievocazione. Corteo con 150 figuranti

Balestro, ci siamo  Oggi il grande giorno  della sfida in piazza  a colpi di frecce

Balestro, ci siamo Oggi il grande giorno della sfida in piazza a colpi di frecce

Sfida medievale oggi in città con la 126^ edizione del Balestro del Girifalco. L’affascinante rievocazione di tiro con la balestra all’italiana in cui si sfidano 24 abili balestrieri dei tre terzieri di Borgo, Cittanuova (che il sorteggio ha designato come prima a tirare) e Cittavecchia, avrà inizio alle 17, con la sfilata storica. Il corteo sarà composto da 150 figuranti con i loro splendidi abiti medievali in velluto, tra i quali spiccano le rappresentanze delle antichissime istituzioni massetane. Il corteo partirà da piazza XXIV Maggio per raggiungere la piazza Garibaldi, dove il pubblico assisterà all’esibizione della Compagnia Sbandieratori e Musici Massetani, dopodiché saranno le chiarine e i tamburini ad annunciare l’intervento dell’Araldo che leggerà il bando e dichiarerà l’apertura della "tenzone". "Ogni Balestro è diverso, con la sua storia e le sue motivazioni – afferma Angelo Soldatini, rettore della Società dei terzieri massetani –. Il lavoro preparatorio è tanto e vogliamo sperare di dare anche quest’anno uno spettacolo indimenticabile per i numerosi ospiti che vengono ad assistere alla nostra avvincente gara". Durante la cerimonia è stato presentato il Palio di questa edizione del Balestro del Girifalco che è dedicato al tema "San Bernardino e don Lorenzo Milani profeti del loro tempo", per celebrare il 100° anniversario della nascita di don Milani, avvenuta il 27 maggio 1923. Il palio è stato disegnato dall’artista fiorentina Paola Imposimato, arrivata prima al concorso di pittura indetto dal Comune di Massa Marittima. "Il primo piano dell’opera – ha spiegato l’artista – è dedicato alle figure di alcuni allievi che hanno avuto la fortuna di apprendere, dalla viva voce e il contatto diretto, l’insegnamento di don Lorenzo Milani. A lui è legato l’indelebile ricordo dell’esperienza didattica rivolta ai bambini poveri nella disagiata e isolata scuola di Barbiana, rappresentata accanto al suo ritratto. Per tutta la vita molti dei suoi allievi non si sono mai stancati di coltivarne la memoria e l’educazione di cui lì fecero esperienza. Il ritratto del sacerdote si staglia nel centro dell’opera come simbolo della sua appassionata testimonianza, con l’auspicio che la strada da lui tracciata rimanga viva in noi e, dal suo modello, si tragga sempre maggiore ispirazione".