REDAZIONE GROSSETO

Armi in casa? Ecco cosa bisogna fare

In caso di ritrovamento si rischia di diventare detentori legittimi: arriva il vademecum della Questura sulle procedure da seguire

Ho trovato due vecchi fucili nella soffitta della casa di mio padre o nel fabbricato del terreno agricolo di mio nonno, deceduto qualche mese fa, non sono però riuscito a trovare le denunce di detenzione. Cosa devo fare? Quali autorità devo avvertire? Sono queste le domande più frequenti ricevute dal personale della Divisione Amministrativa e sociale della Questura. "Il rinvenimento di armi, in qualunque luogo, va immediatamente comunicato all’autorità – inizia la questura - È bene tenere presente che le armi non vanno assolutamente spostate, rimosse o portate altrove perché le armi rinvenute potrebbero essere clandestine, alterate, da guerra oppure essere state utilizzate quale mezzo per commettere un reato, addirittura cariche e quindi pericolose per chi le maneggia incautamente; piuttosto, si deve aspettare sul posto l’arrivo delle forze dell’ordine. Nella maggior parte dei casi però potrebbe trattarsi di un semplice rinvenimento di armi, in questo caso l’erede deve subito informare le autorità, seguendo le successive indicazioni. Se è titolare di porto d’armi, potrebbe essere autorizzato dalle forze di polizia a metterle in sicurezza. Se, invece, non è titolare di porto d’armi, deve obbligatoriamente aspettare l’arrivo della polizia". Poi la questura aggiunge: "Chi rinviene un’arma nelle sue proprietà potrà anche scegliere di cederla, ma solo ad un soggetto legittimato a detenerla, o mandarla alla distruzione; in tal caso la Questura provvede direttamente alla custodia". Ovviamente la Polizia svolge di iniziativa controlli a tutti i detentori. Negli ultimi anni la Divisione Polizia Amministrativa ha infatti inviato ai circa 1800 detentori di armi della città di Grosseto, privi di una licenza di porto d’armi in corso di validità, una comunicazione con la quale sono stati sollecitati ad assolvere all’obbligo di produrre la certificazione medica. Ad oggi dei destinatari dell’avviso, il 70 % dei quali persone ultrasettantenni e tra di esse molte donne che avevano tenuto in ricordo la doppietta del defunto marito.