Anselmo Fauli, primo vescovo di Grosseto del Regno d’Italia

Oggi, 156 anni fa, veniva nominato vescovo di Grosseto Anselmo Fauli. Nato alle porte di Prato nel 1817 da genitori di umili origini, Anselmo abbraccia i voti e la vita religiosa con umiltà e autentico spirito cristiano. Nel frattempo a Grosseto, dopo la morte del vescovo Mensini nel 1858, per i noti eventi del Risorgimento e la rottura dei rapporti diplomatici tra la Santa Sede e lo Stato italiano, rimane vacante la cattedra vescovile. In questo interregno, la diocesi viene amministrata dai canonici Pizzetti, Chelli e Barabesi, finché le attenzioni della gerarchia ecclesiastica convergono su questo mite e caritatevole carmelitano. Papa Pio IX nomina Anselmo vescovo di Grosseto il 26 marzo 1867. Fauli, che fa il suo ingresso in diocesi il 10 agosto e si conferma uomo sobrio, colto e disponibile all’ascolto. Partecipa al Concilio Vaticano indetto da Pio IX (1869-1870) e si trova a Roma quando le truppe piemontesi varcano Porta Pia. Il 28 gennaio 1876 Anselmo accusa una fortissima febbre; prende allora il treno per tornare dai suoi familiari a Prato. Ad attenderlo alla stazione di Firenze il fratello Lorenzo. I due arrivano soltanto alla "Colonna di Capalle", quando Anselmo spira. La città di Prato dedicherà a Fauli una via nel quartiere di Mezzana.

Rossano Marzocchi