Annulla la prenotazione ma gli prelevano i soldi

Il caso di un grossetano risarcito da un hotel di Torino

Annulla la prenotazione ma gli prelevano i soldi

Annulla la prenotazione ma gli prelevano i soldi

Aveva prenotato una camera di hotel per tre giorni, ma per un imprevisto aveva poi comunicato all’albergatore che il soggiorno sarebbe stato ridotto a due sole notti, sentendosi prima rispondere che non c’erano più stanze disponibili e poi che la prenotazione era confermata. Il cliente però nel frattempo aveva prenotato un altro albergo, ma il primo hotel aveva comunque prelevato dalla sua carta di credito l’intero importo dovuto per tre notti. Il Giudice di pace ha dato ragione al cliente: "Sono nulli gli usi che prevedono, in caso di annullamento della prenotazione, che il cliente sia tenuto a pagare totalmente l’albergatore". La vicenda è finita bene per il cliente, con un’importante decisione del Giudice di pace di Grosseto: con questa sentenza, accogliendo la tesi dell’avvocato Marco Masetti, difensore del consumatore, il giudice ha statuito che la penale totale prevista dagli usi di piazza è una clausola che dev’essere approvata per iscritto dal consumatore e che è presunta come vessatoria e iniqua, ai sensi dell’articolo 33 del Codice del consumo. Il Giudice di pace ha ritenuto un "indebito arricchimento" quello dell’albergatore e ha disposto il rimborso per 2 delle 3 notti prenotate più il rimborso della prima notte, per la cui prenotazione il cittadino aveva chiesto l’annullamento poche ore prima del check in.