Ancora lupi: sbranata una vacca maremmana entro i confini del Parco

La scoperta ieri mattina. La bestia divorata pesava 400 chilogrammi

Vacche maremmane nel Parco della Maremma

Vacche maremmane nel Parco della Maremma

Grosseto, 8 dicembre 2019 - Questa volta il banchetto è stato imponente: una vacca maremmana di quattro quintali è stata uccisa e spolpata dai lupi nel Parco della Maremma. Il ritrovamento è avvenuto proprio ieri mattina sulla strada che conduce a Marina di Alberese. La manza di due anni era diventata la cena di un branco di lupi che sta imperversando nella zona ormai da molti mesi.

Le polemiche sono iniziate subito anche perché non è la prima volta che succede: circa due settimana fa ad essere sbranati furono quattro vitellini. Sempre durante la notte. Una situazione comunque sotto controllo, come sostiene Lucia Venturi, direttore del Parco della Maremma: «Purtroppo – ha iniziato, sono cose che succedono in un Parco Naturale che da qualche tempo ha la fortuna di avere di nuovo due branchi di lupi nella popolazione degli animali. Si tratta di due nuclei, geneticamente puri, che sono tornati nel Parco della Maremma da circa 4 anni».

Lucia Venturi prosegue: «Li stiamo monitorando da tempo, con fototrappole, impronte e raccolta delle feci. Queste cose ci servono per le indagini genetiche e l’alimentazione di questi animali. E proprio da queste ultime abbiamo visto che si tratta di lupi geneticamente puri al 100%». Dalle feci si è anche scoperto che questi due nuclei (che comprendono circa 12 esemplari l’uno) si cibano essenzialmente di cighiali e daini. E poi a seguire tutti gli altri animali selvatici. Una piccolissima parte invece si è cibata di animali domestici, tendenzialmente pecore e altri animali. Ma queste cose fanno parte della natura».

Venturi prosegue: «Con le aziende ovine che lavorano proprio all’interno del Parco della Maremma – dice il presidente - abbiamo fatto delle riunioni per cercare di evitare questi attacchi. Con i cani da guardiania la situazione è molto migliorata e i risultati sono stati eccellenti, la risistemazione delle reti anti-gatto e gli accorgimenti sul sistema di allevamento le cose sono migliorate. Con gli animali bradi la situazione è più difficile, ma il rischio zero purtroppo non esiste». Due dunque i nuclei riproduttivi di questi lupi: «Abbiamo certezza – chiude Lucia Venturi – che ci sono due nuclei riproduttivi, che seguiamo anche in estate. Hanno caratteristiche gerarchiche molto specializzate. Al momento che ci sono i cuccioli il branco si allarga, poi torna a restringersi quando crescono che vengono allontanati perché non si possono riprodurre all’interno del branco. La situazione comunque è monitorata anche perché insieme alla Asl abbiamo fatto degli incontri per dare indicazioni per raggiungere la coesistenza e ridurre questo rischio».