Abbattimento di mufloni, altre polemiche

Il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, perentorio: "Il progetto va avanti". L’associazione "Horse Protection" attacca: "Solo sdegno"

Esposto Codacons contro l'abbattimento dei mufloni al Giglio

Esposto Codacons contro l'abbattimento dei mufloni al Giglio

"Il progetto va avanti. La decisione è stata presa dal Parco dell’Arcipelago Toscano, in base ad un progetto della Comunità europea, che mira a una serie di azioni per eradicare questa ed altre specie non considerate autoctone, e per questo inutili o dannose per la biodiversità". Inizia così Sergio Ortelli, sindaco di Isola del Giglio, in merito alle polemiche sull’abbattimento dei mufloni sull’Isola. "Oggi (ieri ndr.) è iniziata l’operazione ma non so se sono iniziati gli abbattimenti veri e propri - ha proseguito Ortelli -, le operazioni dei selettori decisi dal Parco dureranno fino a marzo. Quello che mi preme sottolineare è che prima di fare degli esposti in procura bisognerebbe conoscere meglio quello che sta accadendo. Ripeto: si tratta di un progetto Life che cura la biodiversità. Quindi non c’è nessuna mattanza, ma solo un’operazione necessaria e non più rimandabile". Ma le polemiche non si placano. Dopo la denuncia alla Procura della Repubblica effettuata e il reclamo alla Corte dei Conti Europea da parte di Maria Vittoria Brambilla, l’animalista e presidente dell’associazione di tuite, altre associazioni puntano il dito su quella che chiamano una mattanza. "Non possiamo che esprimere sdegno verso amministrazioni pubbliche che pretendono di risolvere un problema di convivenza uomo animale, ammesso che ce ne sia uno e in questo caso sarebbe comunque causato dall’uomo e non dall’animale, dando l’autorizzazione a sparare e a uccidere animali inermi". Lo dice invece Sonny Richichi presidente di Ihp-Italian Horse Protection, che commenta la decisione di abbattere i mufloni non autoctoni del Giglio. "Qualunque sia la motivazione alla base di questa decisione, non giustifica misure di questo genere – chiude – quando al loro posto potrebbero essere prese decisioni diverse che vanno nella direzione della tutela della biodiversità in maniera non ipocrita, usando da un lato la parola ‘tutela’ dall’altro ‘abbattimento’. Ci aspetteremmo da un Regione come la Toscana atteggiamenti diversi".

Matteo Alfieri