ANDREA GIANNATTASIO
Sport

Viola bis, il gioco delle coppie. Una formazione "A» e una "B». Meno show ma rosa più ricca. Ora Pioli ha un gruppo solido

Gli uomini che sono stati scelti dal tecnico e le alternative a disposizione in tutti i reparti .

TVRG Olympiacos vs Fiorentina nella foto tifosi Fiorentina Atene (GRE) 29-05-2024 AEK Arena Finale UEFA Conference League foto Roberto Garavaglia/Agenzia Aldo Liverani sas

TVRG Olympiacos vs Fiorentina nella foto tifosi Fiorentina Atene (GRE) 29-05-2024 AEK Arena Finale UEFA Conference League foto Roberto Garavaglia/Agenzia Aldo Liverani sas

Non sempre il valore di un mercato si misura dai titolari: la Fiorentina del nuovo ciclo targato Pioli ha scelto, ad esempio, di rafforzarsi soprattutto in profondità, puntando più sulla solidità del gruppo che sui nomi da copertina. La riprova è arrivata già dalle prime uscite stagionali, dove se si eccettua il match di ritorno col Polissya (contro cui in partenza c’erano tre volti nuovi, forse perché i viola ripartivano da uno 0-3) nelle altre tre gare i giocatori arrivati da questa sessione che sono partiti dal 1’ sono stati al massimo due (Sohm e Piccoli a Torino) oppure uno (il solo svizzero nell’andata con gli ucraini): per il resto, gli altri nove-dieci titolari erano gli stessi che sono stati stati impiegati a Udine nel turno che ha chiuso lo scorso campionato, regalando a Ranieri e soci la qualificazione alla Conference.

Nessuna bocciatura, sia chiaro. Anche perché ci sono elementi arrivati al fotofinish del mercato - Nicolussi Caviglia e Lamptey - che ancora non si sono visti (l’ex Brighton non ha sostenuto nemmeno un allenamento, dato che è impegnato col Ghana) ma hanno possibilità di ritagliarsi spazi importanti. Eppure la sensazione che più di altre emerge dalla sessione estiva che si è da poco chiusa è che l’area tecnica abbia scelto di dare stavolta ricchezza alla rosa. Di fare meno fuochi d’artificio e regalare al tecnico più mattoni solidi per permettergli di lavorare in sicurezza. Ecco perché parlare oggi di una "Fiorentina A" e di una "Fiorentina B" non è più fuori luogo: la profondità del gruppo lo permette e, in certi casi, anche il tasso qualitativo dei singoli.

L’esempio lampante arriva dall’attacco, il reparto che in passato è stato il più carente: se l’anno scorso a settembre Palladino avesse voluto trovare ricambi a Kean e Gudmundsson, avrebbe dovuto dar fiducia ai soli Kouame e Beltran. Oggi il copione dice altro. E spiega che oltre a poter vantare ancora in rosa il vicecapocannoniere della scorsa Serie A, il pacchetto punte si è arricchito con l’arrivo di Dzeko e Piccoli. Ma anche in difesa l’abbondanza non manca: se i titolari Comuzzo, Pongracic e Ranieri vanno in affanno, Pioli può contare su almeno tre/quattro centrali con le loro stesse caratteristiche: Kouadio o Kospo a destra, Marí al posto del croato e Viti per il capitano.

Il discorso non cambia a centrocampo dove anzi, con la scelta di trattenere Fortini e la permanenza (per ora) di Sabiri e Richardson, in alcuni ruoli l’allenatore ha addirittura una triplice scelta. La partitura è pronta: ora sta a Pioli armonizzare i talenti e far risuonare la Fiorentina come un’unica musica.

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