
Stecchi da record E Fabbri si supera
Nuovo exploit ai campionati italiani indoor di atletica leggera di Leonardo Fabbri: il pesista fiorentino dell’Aeronautica (ma cresciuto nell’Atletica Firenze Marathon) scaglia la palla da sette chili a un fantastico 21,60, primato personale indoor, terza prestazione personale complessiva (migliori solo il 21,99 di Padova e il 21,71 di Firenze) e manca di soli sette centimetri il record italiano di Weir, che in questa occasione deve accontentarsi del secondo posto.
Nel lungo femminile netta vittoria di Larissa Iapichino (fiorentina delle Fiamme Gialle) con 6.53.
In questo straordinario periodo per l’atletica toscana spicca anche l’impresa di un altro fiorentino come Claudio Stecchi (Fiamme Gialle, ma cresciuto nell’Assi Giglio Rosso) che a Lievin, in Francia, salta 5.82 con l’asta: record italiano indoor. Eguagliata con 5,82 (alla prima prova) la misura del suo allenatore Giuseppe Gibilisco dopo 19 anni esatti.
È lo standard per gli Euroindoor di Istanbul che ora lo attendono dal 2 al 5 marzo. Stecchi (figlio d’arte, suo padre era l’azzurro Gianni Stecchi) pareggia anche il primato personale all’aperto che aveva realizzato a Chiari in un evento in piazza nel settembre del 2020.
"Non ho parole - dice Stecchi - dopo un anno e mezzo senza gare potevamo anche accontentarci di finire le indoor a 5,50 e di pensare alla stagione all’aperto. E invece, gara dopo gara, abbiamo capito che si poteva salire, e di tanto. Il 5,72 di Torun mi ha dato le sicurezze che mi servivano. E oggi, quando ho saltato 5,73 alla prima, ho capito che sarebbe arrivato il record. Gibi? L’ho visto esultare in tribuna, ho sentito il suo urlo, la sua voce. Ci siamo abbracciati e non c’era tanto da dire, soltanto un ‘grazie’: entrambi sappiamo tutte le difficoltà che abbiamo affrontato in questi ultimi due anni".
A partire dall’operazione del novembre 2021 per un’ernia inguinale, e proseguendo con i problemi accusati ad entrambi i tendini d’Achille nei primi mesi del 2022. "Non ho mai pensato di smettere ma certamente uno stop così lungo non aiuta. Quindi ho capito che, ricominciando, dovevo cambiare qualcosa. E abbiamo modificato la tecnica di rincorsa: prima partivo da fermo, ho saltato così dai 15 ai 30 anni, e invece abbiamo introdotto un pre-avvio. I risultati per ora ci danno ragione".
Roberto Davide Papini