REDAZIONE FIRENZE

Ritiro a Roncobilaccio Ma nello stesso hotel ci sarà anche Iachini

Fast fast fast. Più o meno. L’Italia non è l’America, e questo, nel bene e nel male, lo sapevamo già. Dopo l’addio a Moena e l’annuncio del ritiro a Bagno a Ripoli, nota localista sciistica tra la Marmolada e Grassina, adesso tutti si chiedono dove andrà la Fiorentina, perché il Viola Park procede veloce come un Bolatti in giornata no. Lavorare si lavora, ma tra intoppi, burocrazia e tutto il resto, c’è il rischio che se la squadra ci andasse in ritiro il lavoro in palestra consisterebbe a spostare grandi pezzi di cemento armato e scavare buche. E così si valutano soluzioni alternative. C’è chi ha buttato lì la possibilità di andare a Roncobilaccio. L’albergo c’è. Il problema è che da un pezzo è abitato dal buon Iachini.

Beppe, stanza numero 532, era finito lì quando Italiano sembrava in bilico. Un modo per farsi trovare pronto. Avere l’ex allenatore nello stesso albergo non è sembrata però una idea brillante. E poi comunque il grande spiazzo del benzinaio non sembra l’ideale per una squadra di serie A con ambizioni europee. E poi. Un applauso a Ikone, perché quando uno si rende utile con assist decisivi è giusto rendergli merito. Certo, la precisione nel tiro è un’altra storia. Ma il francese ha scatto e dribbling e a Verona ha ritrovato se stesso dopo un momento di difficoltà. Quando gli americani hanno tirato giù quelli che credevano essere palloni spia cinesi per poi scoprire che altro non erano che palloni calciati verso l’infinito e oltre dall’esterno viola, è arrivata la reazione sul campo e anche un bel po’ di serenità. Per Ikone, chiaro, ma soprattutto per il dipartimento di stato Usa. E poi adesso abbiamo un centravanti di nome Arturo. Simpatico, intelligente, volonteroso, attaccato alla maglia. Ora che ha ritrovato il gol siamo tutti felici. Per lui e per la Fiorentina, soprattutto.

Ci dispiace invece per il presidente Commisso non si senta compreso. Che Firenze sia un po’ ingrata è scritto nella storia: basti pensare a Dante Alighieri, finito al Ravenna dopo la rescissione del contratto. Ma gli uomini di grande personalità non ci stanno a passare per quello che non sono. Non sarebbe una novità. Basti pensare a Mourinho, genio della comunicazione: un litigio col quarto uomo, le minacce di querela, e la notizia della sconfitta della Roma con la Cremonese viene sepolta mediaticamente. Comunque Commisso ha le sue ragioni per sorridere. E noi con lui. Ci sono due Coppe da giocare. Infine: un bacio al cielo per Davide, uomo vero, capitano per sempre.