ANTONIO MANNORI
Sport

Viviani e Antognoni vip del Giglio d'oro

L’ex calciatore della Fiorentina ricorda Alfredo Martini. E arriva in sala la maglia del Chelsea

Giglio d'oro, foto di groppo. Premiati Viviani e Antognoni

Calenzano (Firenze), 21 novembre 2018 - I due big del 45° Giglio D’Oro, premio destinato ogni anno al miglior corridore professionista italiano, sono stati Elia Viviani al quale è andato il massimo riconoscimento e Giancarlo Antognoni, ex calciatore della Fiorentina, della quale è attuale Club Manager.

Ciclismo e calcio dunque a braccetto in occasione di questa cerimonia al Meridiana Country Hotel e da Carmagnini del ‘500 a Pontenuovo di Calenzano anche perché a un certo punto della cerimonia è stata esposta la maglia della società calcistica Chelsea (era quella del n. 5 Jorginho) donata da Amerigo Sarri, padre dell’allenatore della squadra inglese.

Giancarlo Antognoni ha ricevuto il premio Alfredo Martini-Maestri dello sport. “Ho conosciuto Alfredo Martini, era un piacere ascoltarlo nei suoi interventi e tra tanti premi ricevuti – ha detto Antognoni - questo è tra i più ambiti, perché ricorda non solo un maestro di sport come dice il premio, ma anche di vita. Il ciclismo è uno sport duro e difficile, ma che entusiasma, lo guardo volentieri in televisione soprattutto i grandi eventi. Anche nel calcio ci sono personaggi che amano le due ruote come il nostro allenatore Stefano Pioli che fu premiato con questo stesso premio lo scorso anno e che quando può va in bici”.

L’idolo viola ha ricevuto il riconoscimento da Silvia e Milvia le figlie di Alfredo, tra scroscianti applausi. Sulla Fiorentina però e sul momento attuale, ha pregato tutti di non fare domande. Di calcio ha parlato Amerigo Sarri, 90 anni compiuti nei giorni scorsi e babbo di Maurizio attuale allenatore in Inghilterra. “Mio figlio è appassionato di ciclismo che praticò giovanissimo come atleta. In Inghilterra si trova bene, è un’altra esperienza importante per lui, che quando tornerà in Italia non mancherà a questa splendida festa”.

Torniamo a Viviani: “Penso al 2019, stessa preparazione, punto alle classiche di primavera, devo scegliere tra correre il Giro in maglia tricolore e che finisce a Verona la mia città, ed il Tour che mi attira non poco. Farò ancora strada e pista, e qui penso già alle Olimpiadi di Tokio del 2020”. Premio Gastone Nencini per Davide Ballerini: “Con la nuova maglia dell’Astana punterò alle classiche, una su tutte forse è un sogno, la Parigi-Roubaix”. Premio Franco Ballerini all’ex iridato di ciclismo Moreno Argentin, premio Gino Bartali a Vittoria Guazzini (ha ritirato il premio l’ex campionessa Bubnenkova), e riconoscimenti ai giovani Andrea Piccolo, miglior juniores nazionale, all’esordiente Gabriele Paolini (Memorial Tommaso Cavorso). Infine premiati Gino Fabbri, il collega Franco Calamai, Valdemaro Bartolozzi, Francesco Pancani, Silvio Martinello. Tra i tanti ospiti Francesco Moser, Franco Bitossi, Roberto Poggiali, Maria Pia e Elisabetta Nencini, il c.t. di ciclismo Marino Amadori, il dott. Falai, il sen. Riccardo Nencini i dirigenti del ciclismo Ciucci e Del Balio, l’assessore allo sport del Comune di Calenzano Irene Padovani. Una magnifica festa che si ripete puntualmente dal 1974 in autunno.