ANDREA GIANNATTASIO
Sport

Pietro Comuzzo, viola dentro. "Io, la leadership e le cicatrici. Firenze è la mia seconda casa. Ora voglio trofeo e Nazionale»

Il centrale classe 2005: "Restare qui scelta giusta, nello spogliatoio si è alzata lasticella"

Il centrale classe 2005: "Restare qui scelta giusta, nello spogliatoio si è alzata lasticella"

Il centrale classe 2005: "Restare qui scelta giusta, nello spogliatoio si è alzata lasticella"

Non appena lo ha visto dal vivo in campo, Stefano Pioli ha capito subito che Pietro Comuzzo era fatto di tutt’altra pasta rispetto ai 2005 che giocano oggi in Serie A: troppa maturità, troppa personalità quella che il centrale gli ha riversato davanti, con una naturalezza quasi d’altri tempi. Ed è per questo che il tecnico ha deciso che il centrale, nella sua Fiorentina, dovrà per forza di cose avere un ruolo diverso, in barba alla carta d’identità: quello di leader e di uomo carismatico. All’interno di uno spogliatoio, peraltro, che vede giù elementi di spessore ed esperienza come De Gea, Gosens e il nuovo arrivato Dzeko.

"Il mister mi chiede di essere me stesso, di mettere sempre in campo l’atteggiamento giusto. E se questo può essere d’esempio per qualcun altro, ben venga. Ma io cerco semplicemente di essere me stesso" ha spiegato Comuzzo, tra i migliori di questa fase di preparazione estiva e letteralmente insuperabile martedì sera a Nottingham, dove ad osservarlo c’erano scout di almeno tre società inglesi: Manchester United, Sunderland e Bournemouth. Ma il mercato, ad oggi, è l’ultima cosa a cui pensa il talento friulano, che si è raccontato in una lunga intervista a Radio FirenzeViola tornando anche sui giorni infuocati che lo hanno riguardato nel corso della finestra di gennaio...

"L’offerta del Napoli a gennaio sinceramente mi ha preso un po’ alla sprovvista. È successo tutto in fretta, ma a parte i due-tre giorni, quelli più caldi, in cui ci ho pensato di più, poi, finita la trattativa, sono ripartito sereno per la mia strada, convinto di aver fatto la scelta giusta e ho continuato a dare il massimo per questa squadra" la confessione a cuore aperto del "soldato" (così è chiamato nello spogliatoio), che poi ha avuto parole al miele anche per Firenze e la Fiorentina: "Il rinnovo del contratto è stato un segnale forte da parte della società, un attestato di stima. Il presidente Commisso, poi, è una bravissima persona ed ho un legame speciale con lui. Quando venne a mancare mia madre, fu uno dei primi a venirmi a consolare. Anche per questo sono felice di essere rimasto qui, in una città che per me è una seconda casa".

E sui sogni suoi e di squadra in vista della prossima stagione, Comuzzo non ha dubbi: "Cercare di raggiungere la Nazionale, vincere qualche trofeo, la Coference è ancora una cicatrice. Ogni mattina mi sveglio per dare il massimo e migliorare. Nello spogliatoio l’asticella si è alzata, tramite l’arrivo di mister Pioli e di acquisti importanti. L’obiettivo sarebbe la Champions League, però lo valuteremo passo dopo passo".

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