
Mirallas esulta con Pioli dopo la rete realizzata contro l’Empoli il 18 dicembre 2018
Se non fosse stato per un’annata conclusa dalla Fiorentina sull’orlo del baratro, con la retrocessione sfiorata e un imminente cambio di priorità, Kevin Mirallas sarebbe stato ricordato probabilmente come uno dei giocatori più tecnici che abbiano mai vestito la maglia viola nel nuovo millennio.
Purtroppo un campionato - quello della stagione 2018/19 - sotto le aspettative da parte di tutta la squadra finì per limitare in modo notevole le prestazioni dell’attaccante belga, che tuttavia dopo anni di silenzio ha scelto di tornare a parlare per la prima volta in Italia per commentare il ritorno a Firenze di Stefano Pioli.
"Una persona a cui devo tantissimo, nonostante ci abbia lavorato assieme appena un anno. E non parlo solo dell’aspetto tattico, ma anche umano" racconta il classe ’87, oggi membro dello staff tecnico dell’Union Saint-Gilloise. Si spieghi, Mirallas.
In cosa Pioli l’ha aiutata in particolare?
"In tutto. Intanto mi ha fatto conoscere il calcio italiano nella sua essenza: dall’esterno non avevo una buona opinione del vostro modo di giocare ma mi sbagliavo. E poi devo dire che, in generale, Pioli ha contribuito a cambiare la mia visione del calcio".
Sarà per questo che anche lei, quando Pioli si dimise, fece di tutto perché rimanesse?
"Ricordo ancora quel giorno. Eravamo tutti increduli di fronte alla sua decisione e lo abbiamo pregato in tutti i modi di cambiare idea: purtroppo non ci fu verso. Forse però fu proprio quell’episodio a fortificare il rapporto tra me e lui: nonostante siano passati sei anni, quando posso gli mando sempre un messaggio".
Magari gli avrà chiesto qualcosa del suo ritorno a Firenze…
"Con lui ho parlato di tutto: dalla vittoria dello scudetto al Milan all’esperienza in Arabia. E sì, abbiamo parlato anche della sua nuova avventura a Firenze: lui voleva tornare in Italia, in un club che lo ha sempre amato. La nuova gestione societaria, poi, mi pare abbia davvero fatto della Fiorentina un grande club, che Pioli col suo lavoro può rendere ancor più importante".
Della sua unica stagione a Firenze che ricordi ha?
"Fu un anno incredibile, anche se non bello. E confesso che mi sarebbe piaciuto rimanere. Se Pioli non se ne fosse andato, sarei rimasto anche con la nuova proprietà e avrei potuto dimostrare il mio valore. Nel cuore, però. porto ancora quel gol che realizzai a tempo scaduto contro il Sassuolo e, in generale, una piazza davvero appassionata. Dove spero un giorno di poter lavorare ancora".
Andrea Giannattasio
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