REDAZIONE FIRENZE

Matteo Fiaschi lascia la bici per il lavoro

Nel suo futuro un ruolo da ds "Prendo un’altra strada".

Matteo Fiaschi lascia la bici per il lavoro

Forse Matteo Fiaschi lo rivedremo un giorno nel ciclismo nelle vesti di direttore sportivo, ma intanto la notizia del suo abbandono di attività (21 anni nel prossimo mese di giugno) ha colto tutti di sorpresa, anche perché l’anno scorso a Lastra a Signa il corridore dell’Hopplà Petroli Firenze aveva vinto la sua prima gara nei dilettanti e per la stagione in corso era uno degli atleti più attesi della squadra fiorentina. Ha preso la decisione, e dalla bici nel giro di pochi giorni, è passato a lavorare. Perito elettronico la sua qualifica, ma vuol continuare con gli studi universitari ed allora ha scelto un lavoro part time, al McDonald’s che gli permette di guadagnare qualcosa e di studiare.

Ma perché questo giovane che iniziò a 7 anni nel ciclismo con la Cornici Abitare, quindi Stabbia, Pedale Senese, Sancascianese e Hopplà Petroli Firenze ha deciso di mollare? A fine febbraio dopo la prima gara si ammalò. "Nei giorni successivi - ha detto - sentivo che qualcosa era cambiato dentro di me, questa era la sensazione, dovevo gareggiare qualche giorno dopo nelle Marche ed invece rinunciai, gli allenamenti e l’attività erano un peso, e dopo aver parlato anche con il direttore sportivo Matteo Provini, ho riflettuto sul mio futuro che come corridore non faceva più per me. Non ero più il solito, mancavano gli stimoli".

Matteo Fiaschi studia lingue a Firenze (russo, inglese e francese), e viaggiare è uno degli hobby preferiti. Chissà potrebbe tornare un giorno nel ciclismo nel ruolo di direttore sportivo. "Il ciclismo richiede tanti sacrifici, non è per tutti, ed ho preso un’altra strada".

Antonio Mannori