ANDREA GIANNATTASIO
Sport

L’allenamento di ieri. Modulo: prove tecniche di 3-5-2. E Ndour si diverte a fare il bomber

Resta il 3-5-2 il modulo attorno al quale Stefano Pioli sta continuando a modellare la sua Fiorentina. Anche ieri, nel...

Ndour protagonista (in versione bomber) della partitella di ieri al Viola Park

Ndour protagonista (in versione bomber) della partitella di ieri al Viola Park

Resta il 3-5-2 il modulo attorno al quale Stefano Pioli sta continuando a modellare la sua Fiorentina. Anche ieri, nel secondo allenamento settimanale a porte aperte del ritiro al Viola Park, a prendersi la copertina del pomeriggio di lavoro è stata la partitella in famiglia, dove il tecnico ha insistito molto sull’assetto che è stato il pane quotidiano della Viola per gran parte della scorsa stagione. Da un lato a guidare l’attacco ci hanno pensato Dzeko e Beltran, dall’altro Kean con il bomber della Primavera Braschi. Da segnalare la presenza del portiere classe 2007 Fei, che ha preso il posto dell’ormai ex Terracciano e del coetaneo Kospo, centrale ex Barcellona che rimarrà aggregato alla prima squadra per tutto il ritiro (ma la sensazione è che da fine agosto verrà dirottato in Primavera). Assenti alla seduta gli stessi giocatori che hanno lavorato a parte anche martedì, ovvero Ikoné, Barak, Sabiri e Infantino, oltre a Kouame e al giovane Fortini che tuttavia tra pochi giorni dipenderà a lavorare in gruppo (improbabile che lo facciano gli altri, ad oggi fuori dal progetto tecnico). Out dall’allenamento di ieri e con tutta probabilità anche per i due di oggi (entrambi a porte chiuse) Richardson, che è dovuto rimpatriare per problemi di natura familiare.

Bomber della partitella che ha chiuso la seduta è stato Ndour, che si è guadagnato gli applausi dei circa 600 presenti, al pari di Valentini che - a dispetto dei ritmi da amichevole - si è reso protagonista di alcune entrate sul pallone da partita vera: a farne le spese in un paio di circostanze è stato Bianco. Oggi intanto, alle 12, verrà presentato alla stampa Edin Dzeko.

Andrea Giannattasio

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