ANGELO GIORGETTI
Sport

Stasera la partitissima: c'è Juventus-Fiorentina

Sousa-Allegri, nessuno ha le vertigini. Ma l’allenatore emergente del campionato è il viola. Dalle 20,30 segui la nostra diretta twitter

Paulo Sousa

Firenze, 13 dicembre 2015 -  CINQUE punti e perfino due rigori in più rispetto alla Juve, un carico di autostima senza precedenti per la Fiorentina che stasera incrocerà i bianconeri con un obiettivo dichiarato: «Proveremo a vincere dal primo all’ultimo minuto». E’ del resto lo slogan che precede tutte le partite dei viola, avendo Sousa innescato il processo genetico dell’ambizione a cui hanno fatto seguito - essenziali per crederci - risultati assolutamente imprevisti. In senso positivo ovviamente. E la Fiorentina si presenta a questa sfida avendo potuto, una volta tanto, fare qualche calcolo in occasione dell’ultima partita di Coppa contro il Belenenses. Un avversario di caratura ben diversa rispetto al Siviglia, contro il quale la Juve è rimbalzata perdendo il primo posto del girone, mentre i viola hanno potuto rinunciare a Kalinic, Ilic, Gonzalo e Tatarusanu, dosando l’impegno di Borja, Bernardeschi e Vecino. Sette giocatori su undici sono stati sottoutilizzati in prospettiva Juve, la partita che per tradizione (e in questo caso classifica) più di ogni altra coinvolge Firenze. Giocheranno i migliori con la speranza di ripetere le edizioni calcistiche più lussuose a livello collettivo: quando gira bene, la Fiorentina ha intensità e frequenze che mettono in difficoltà qualsiasi avversario (compresi il Napoli e la Roma che hanno vinto, per non parlare dell’Inter che è stata sdraiata).

L’IDEA è quella di indossare anche stasera questo stile di gioco, con ambizioni poco nascoste: «Serviranno cuore e tanta testa - dice Sousa - perché la partita è molto difficile e non dovremo sbagliare niente. Il mio passato alla Juve? Fa parte delle esperienze che ho vissuto, ovunque sono stato accolto con rispetto perché, in tutta la mia vita, ho sempre cercato di dare rispetto». La Fiorentina è la squadra con il maggior possesso palla del campionato e questa è solo una delle caratteristiche migliori nel contesto che l’ha spinta così in alto (record, fra l’altro, fra le reti segnate e quelle subite: più diciotto). I 9 punti in più rispetto allo scorso campionato sono la certificazione che Sousa ha saputo sviluppare gli aspetti migliori (l’impianto del palleggio) aggiungendo verticalità e concretezza. Gran merito a Kalinic, che rispetto allo spuntatissimo Mario Gomez è riuscito ad aggiungere lo spessore offensivo che in passato mancava. In panchina due attaccanti con caratteristiche diverse: il giovane Babacar _ che comunque ha il record fra minuti giocati e reti segnate (4 in campionato e 2 in Europa League) e Rossi, che sta riemergendo con qualche difficoltà in più dall’ultimo infortunio, ma anche contro il Belenenses ha mostrato segni di ripresa.