
Tifosi della viola che condividono momenti di gioia e sofferenza durante la partita
Adesso è dura, durissima. Perché per far sì che la Fiorentina anche il prossimo anno possa giocare in Europa non dipende più solo dai viola, come invece sarebbe potuto accadere se Ranieri e soci avessero vinto a Venezia. La strada che dunque porta alla riconferma del club di Commisso nei tornei Uefa per il quarto anno di fila è più che mai in salita eppure esiste ancora una flebile speranza (il 5% non oltre, visto il tetris di risultati obbligati) che la stagione possa concludersi con il sesto posto in classifica e dunque una nuova qualificazione alla Conference. Come? Gli incroci - come detto - sono tanti e intricati ma non possono chiaramente prescindere da sei punti dei viola nelle prossime due giornate contro Bologna - su cui la Fiorentina è in vantaggio in modo netto nella differenza reti generale, dunque per superare i rossoblù basterebbe un successo con qualsiasi risultato - e Udinese.
E poi? E poi ci sono gli scontri diretti delle altre che devono portare a risultati ben precisi: tanto per cominciare nel prossimo turno sarebbe basilare un pareggio all’Olimpico tra Roma e Milan mentre la Lazio dovrebbe capitolare a San Siro con l’Inter. Si arriverebbe così all’ultima giornata dove la Viola, vincendo a Udine, dovrebbe a quel punto sperare in una X o in un ko sia dei giallorossi a Torino contro i granata sia dei biancocelesti in casa contro il Lecce, che nella Capitale si giocherà le sue ultime chance salvezza. Un gioco di incastri difficile, molto, ma non del tutto impossibile.
Andrea Giannattasio
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