Fiorentina, serve più concentrazione: con i fuorigioco non si scherza

A Salerno sono riemerse vecchie disattenzioni, con la la linea difensiva esposta a troppi rischi per interpretazioni imprecise dell’offside. La necessità di mantenere più alta l’attenzione e il carattere mostrato nella tripla rimonta, Ma nelle partite che contano servirà altro

Salernitana-Fiorentina, il rigore di Dia (foto Ansa)

Salernitana-Fiorentina, il rigore di Dia (foto Ansa)

Firenze, 4 maggio 2023 - Dal calcio gioioso alla difesa allegra è un attimo, senza concentrazione altissima il coraggio si trasforma in rischio inutile. Dia ha banchettato negli spazi che la Fiorentina gli ha generosamente offerto e gli errori personali di Igor - curiosa la sua applicazione individuale del fuorigioco collettivo - hanno trovato anche altri compagni in giornata negativa.

Dal 3-3 di Salerno emerge anche la ‘capatosta’ della Fiorentina, capace di rimontare tre volte dopo essere stata così democratica nel concedersi, è una parziale consolazione per Italiano, che dovrà calcolare con bene lo stress di un maggio veramente decisivo.

Impossibile mantenere sempre alta la tensione mentale e sappiamo quanta ce ne voglia per applicare al meglio il calcio di Italiano. Aggressività, pressing, marcature preventive, scambio di ruoli, ricerca ossessiva dell’uno contro uno in attacco, difesa. Quest’ultima può essere un problema - torniamo sempre lì - se la fase di copertura non è organizzata nei dettagli. Che poi molto semplicemente si basano sulle scelte prese in una frazione di secondo da chi deve prevedere i pericoli in anticipo quando gli spazi sono larghi.

Ma gli errori a Salerno sono stati più gravi: con i fuorigioco non si scherza, nell’epoca della tecnologia arbitrale possono essere una risorsa in più, ma devono essere applicati con una coordinazione che sfiora la perfezione.

Anche perché (ovviamente) gli avversari ti studiano e bene imparano come aggirare i movimenti coordinati di una linea che difende, sì, ma soprattutto imposta la ripartenza attraverso i break alti.

Il ‘gioco gioioso’ della Fiorentina è bello da vedere nella sua versione organizzata, quando l’applicazione di tutti è così alta che non ci sono passaggi a vuoto. Ma davvero l’intensità mentale deve essere al massimo: alla sua cinquantunesima partita stagionale, la Fiorentina ha mostrato difetti individuali e collettivi. Che non dovranno esserci nelle partite che contano, in un maggio così fitto di appuntamenti pesanti perché _ ricordiamolo _ con i fuorigioco non si scherza.

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