Fiorentina, Biraghi: "Ripartire da zero. Critiche? Sono sempre io il cane da bastonare"

"Il mio futuro è viola. Molte critiche ingiuste. Per molti sono quello che tira addosso agli avversari, ma nelle statistiche sui cross sono il migliore in A"

Biraghi (Foto Germogli)

Biraghi (Foto Germogli)

Moena (Trento), 29 luglio 2021 - Non è un gran parlatore, ma nei momenti giusti dimostra il suo carattere e la sua maturità. Nel ritiro di Moena, Cristiano Biraghi parla da leader, risponde alle critiche che da 5 anni lo accompagnano e sposa in pieno la causa della Fiorentina. "Nel mio futuro vedo solo viola", dice l'esterno basso che ha fatto parte del gruppo azzurro durante le qualificazioni agli Europei.

Come vive il fatto di essere spesso messo in discussione dai tifosi?

"Va avanti da un po' di anni, per tanti tifosi e tanti di voi (giornalisti, ndr) io sono un cane da bastonare. Da 5 anni ogni anno sono messo in discussione, queste cose non le soffro. So quello che sono e chi sono, se ci deve essere un cane da bastonare in mezzo alla squadra preferisco essere io piuttosto che altri che ne soffrono di più. In passato ci sono stati casi ,come Pjaca e Gerson, di giocatori forti e che hanno sofferto per questa cosa. Io ho raggiunto un equilibrio negli anni. Tante volte sono stato giudicato in maniera sbagliata, sempre tirato in mezzo. Se il prezzo da pagare per la mia carriera sono queste critiche va bene così. Per molti io sono quello che crossa addosso agli avversari, ma se guardiamo le statistiche della Serie A sono il giocatore che ha fatto più cross in serie A e con la migliore percentuale di cross che vanno a buon fine". 

Che sensazioni ha per questa stagione, come va il lavoro con Italiano?

"Siamo partiti bene, grande entusiasmo per l'allenatore. I tifosi l'hanno chiamato l'anno zero. Abbiamo un allenatore nuovo che ci ha portato entusiasmo e idee nuove che ci fanno divertire. I presupposti per fare bene. La Fiorentina è uno dei primi 5-6 club d'Italia, non è giusto vederla lottare per la salvezza, Firenze non lo merita. Per me la Fiorentina era ed è un punto di arrivo. Noi più esperti diciamo ai nuovi cosa vuol dire giocare per questa maglia. Vogliamo riportare la squadra nei posti che merita per la sua storia L'appello è di cercare di ripartire tutti da zero, con qualche incitamento di più quando ce n'è bisogno".

Pentito di aver detto di no al MIlan?

"Non vivo di rimpianti, rifarei tutte le scelte che ho fatto nella mia vita e carriera. Avevo detto che non sarei andato da nessuna parte se non all'Inter, dove sono cresciuto e quando si è presentata l'opportunità sono andato, si è avverato un sogno. Per il resto mi trovo bene nella famiglia viola, ci sono sani principi

Come ha vissuto l'Europeo da fuori  dopo aver fatto parte del gruppo di Mancini?

"Ho gioito, quando gioca la Nazionale siamo tutti uniti., E' normale che speravo di andarci, ma se non sono andato significa che c'erano giocatori più forti"

Come riportare la Fiorentina nelle posizioni che merita?

"Quando le cose non vanno bene come negli ultimi due anni i problemi sono tanti e ognuno ha commesso i suoi. Errori di giocatori, staff tecnico, società. Abbiamo una rosa importante, tre giocatori che hanno vinto la Coppa America, uno che ha vinto gli Europei. Abbiamo un allenatore che sta imponendo il suo lavoro e c’è la voglia di venire al campo per seguirlo. C'è entusiasmo, si viene al campo con il sorriso. Ci sono basi per un bel progetto, l'importante è arrivare all'ultimo giorno e sapere di avere fatto tutto il possibile".

Con il modulo di Italiano avrà più opportunità di fare gol e assist?

"Spero di sì, la voglia è di fare sempre meglio. Devo essere più preciso perché l'anno scorso ne ho sbagliati alcuni".

Come vede Vlahovic?

"Spero di fargli 100 assist. Quest'anno ha ancora più voglia e più fame dell'anno scorso. E' importante che segni tanto come l'anno scorso, ma che anche noi altri gli diamo supporto segnando anche noi di  più".

Portare la fascia di capitano è un obiettivo?

"Il capitano è Pezzella, è un capitano ed è anche un leader. Se dovesse andare via affronteremo il tema. Io che sono arrivato prima di altri devo prendermi le mie responsabilità in più rispetto agli altri anni, Siamo in tre o quattro giocatori con più esperienza che dobbiamo farlo. Ho raggiunto una maturità di testa, la mia famiglia sta bene a Firenze, nel mio futuro non vedo altro che la Fiorentina".

 

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