
Folorunsho ha scontato il turno di squalifica: potrebbe tornare titolare a Udine
Difficile, ma non impossibile. La rincorsa della Fiorentina verso un’Europa quasi del tutto sfumata passerà tanto da Udine quanto da Roma, dove la Lazio per cedere ai viola il sesto posto dovrà per forza di cose andare ko, a fronte di un successo di Ranieri e soci in Friuli. Un tetris complesso, certo, eppure Raffaele Palladino è più determinato che mai a chiudere al meglio la stagione e dopo aver salutato il Franchi (se pur tra le polemiche) con l’ennesima vittoria su una big la sua intenzione è quella di archiviare il campionato con un altro successo anche in trasferta che garantirebbe alla Fiorentina - in fatto di punti - il miglior dato degli ultimi undici anni: solo una volta infatti, nel 2013, il club viola ha chiuso la serie A sopra quota 65, ottenendo da allora un dato uguale (nel 2014) o minore. Anche per questo la società, conscia delle potenzialità della squadra e del lavoro svolto fino a questo momento, ha scelto tramite la direzione sportiva di estendere il contratto dell’allenatore fino al 2027, sfruttando un’opzione che poteva essere esercitata entro il 30 maggio. Una scelta sposata in primis dal dg Ferrari e dal ds Pradè e avallata poi dal presidente Commisso. Dunque testa a Udine, senza fare troppi calcoli ma con la consapevolezza che il gruppo crede a un’impresa quasi impossibile. Di certo il recupero in un colpo solo dalla squalifica di Beltran, Zaniolo e Folorunsho rappresenta un’ottima notizia per il tecnico, che per la gara del Bluenergy Stadium potrà contare anche sul miglioramento delle condizioni tanto di Kean (già decisivo con il Bologna) quanto di Gudmundsson, domenica rimasto in panchina 90’ poiché non al meglio. Insomma, si va verso una formazione molto diversa rispetto a quelle viste nella trasferta di Venezia e poi nel derby con il Bologna, dello scorso weekend al Franchi.
La squadra, dopo le 24 ore di libertà di cui ha goduto ieri, da oggi riprenderà ad allenarsi al Viola Park e l’obiettivo del tecnico è quello di presentarsi in Friuli con la miglior formazione possibile, composta cioè da quegli elementi che a lungo hanno saputo fare la differenza. E se sulla riconferma del numero 20 in attacco non ci sono dubbi, il vero punto di domanda riguarda proprio l’islandese, utilizzato fin qui con il contagocce e con un riscatto ancora tutto da valutare. L’altro incerto, Comuzzo (uscito nell’ultima gara per una botta dopo appena 39’), sta invece molto meglio. Poche chance di far parte della comitiva che andrà a Udine per Cataldi: il mediano ancora non ha ripreso ad allenarsi in gruppo a tre settimane dal problema di cui è rimasto vittima a Siviglia.
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