Un anno dopo la cessione “capolavoro” del centravanti alla Juventus, la Fiorentina ancora non ha trovato il sostituto. Italiano le ha provate tutte: prima ha detto a Torreira di infilarsi in area di rigore, poi ha chiesto la stessa cosa a Barak. Ha spiegato a lungo a Ikone la differenza tra una curva e la porta, ha parlato con Jovic per fargli capire che passeggiando non è facile far gol.
Aveva motivato Kouamè, insistito su Cabral prima che si infortunasse, fatto provini random tra massaggiatori e stewart. Un anno dopo siamo sempre allo stesso punto. Inutile ricordare tutti i nomi possibili e improbabili passati sotto i nostri occhi in questi anni: da Rolando Bianchi ad Acquafresca, da Belotti a Henry, che non è Tierry.
Fantasie, algoritmi, suggestioni. Niente, L’unico che sorride in questa situazione è Kokorin, che a Cipro ha ritrovato se stesso. Mannaggia. E ora? Che poi era venuta fuori anche la voce di una possibile cessione di Jovic. Ramadani ci ha provato, ma nessuno è in grado di leggere il contratto stipulato col Real Madrid, 1367 pagine scritte in caratteri minuscoli con in fondo un’unica frase comprensibile: da ora in poi sarà un problema vostro.
Come fare? Nel frattempo gli uomini mercato della società, dopo aver blindato Gonzalez, sempre che qualcuno abbia davvero fatto un’offertona, virano su un esterno, perché in fondo ne abbiamo solo sessantadue, trattando Brekalo, uno che piace, non piace, non gioca, boh, chissà. E comunque costa poco e ha avuto qualche problema, quindi noi siamo pronti ad accoglierlo perché ogni tanto siamo bravi a rilanciare giocatori in crisi. A volte funziona, a volte no. Ma chissà. Che poi la cosa è facilmente risolvibile con un falso nueve, che fa molto esotico e molto Fiorentina, visto che quelli veri non ci toccano e se ci toccano li vendiamo.
Nico può essere una soluzione. Lui la porta la vede, ha scatto, dribbling e perfino il colpo di testa. Diciamocelo: Nico è di altra categoria e infatti è costato 27 milioni. Il fatto che abbia avuto qualche problema fisico fa parte dell’algoritmo su cui si basa lo scouting. Ma ci sta che tutto si risolva, almeno speriamo. Poi c’è Kouamè. In attesa di nuovi arrivi salutiamo Gollorius, rapper incompreso che potremmo rivedere durante i festeggiamenti per lo scudetto del Napoli.
Come Benalouane con il Leicester. Qui arriva Sirigu, tanto per capire che l’acquisto di un portiere di belle speranze sul quale costruire il futuro è di là da venire. Come recita una vecchia regola: per costruire una squadra ambiziosa è bene iniziare da un portiere forte e da un centravanti che fa gol. Era anche scritto su un foglietto, ma qualcuno deve averlo buttato via per sbaglio.