Dall’Erasmus alla Coppa di Lettonia. "Calcio e gelate, ma non snobbateli"

Giovedì la sfida con l’RFS. Sebastiano Comotto ha giocato a Riga e conosce benissimo l’ambiente : "Livello basso, lì pensano soprattutto al basket. Viola strafavoriti, l’unico pericolo è sottovalutarli"

Firenze, 6 settembre 2022 - Dall’Italia a Riga. Andata e ritorno. In mezzo c’è una parentesi affascinante di un giovane studente universitario, attratto dal Nord Europa e bravo a giocare a pallone. Anzi, un po’ più di bravo. La storia di Sebastiano Comotto parte da qui. È il gennaio del 2018 quando prepara i bagagli e si trasferisce in Lettonia, nei pressi di Riga.

«Giocavo a calcio, ho fatto il settore giovanile nella Pro Vercelli e nel Novara. Mi acquistò il Torino, di lì a poco un grave infortunio al ginocchio mi ha tenuto fuori un anno intero. È stato in quel momento che ho deciso di mettere da parte il calcio e dedicarmi al mio percorso universitario".

Eccola la sliding door di Sebastiano, che nel gennaio del 2018 vince una borsa di studio per un progetto Erasmus ed ha la possibilità di scegliere dove sviluppare il proprio progetto. Tra le opzioni, Riga. Detto fatto, senza pensarci: "Non ho esitato un secondo e sono rimasto otto mesi in Lettonia. Per un italiano abituarsi all’inizio è dura: il clima è rigido, in inverno la temperatura non sale mai sopra lo zero. La popolazione locale è piuttosto chiusa, si tratta di uno stato indipendente da non troppi anni. Convivono russi, lettoni, diverse etnie. La situazione culturale va compresa, per un nuovo arrivato non è semplice. Poi però se ti sai adattare al loro stile di vita inizi a sentirti parte di loro".

Scelta di vita, di quelle che fanno crescere un ragazzo poco più che ventenne. Il calcio sempre in testa, ed in un baleno Comotto si ritrova a giocare nella terza serie (la nostra Serie C): "È successo tutto per caso. Feci una partitella, mi misi in mostra e mi consigliarono di fare un provino per l’FK Lielupe. Mi presero in squadra. Con loro ho fatto 3 gol in campionato ed 1 in Coppa di Lettonia. Una bella competizione, dove squadre di C affrontano club di Serie A. Ebbi la fortuna di segnare, un ricordo bellissimo".

Ormai il calcio lettone gli è entrato nel cuore, lo segue tuttora: "Non è lo sport nazionale, va per la maggiore il basket. La Fiorentina contro l’RFS Riga avrà vita facile. Anzi, sarà l’occasione per far giocare qualche giovane. L’unico pericolo è sottovalutare l’avversario, ma non credo succederà. Il club di Riga faticherà a fare qualche punto nel girone. I giocatori migliori? Deocleciano, esterno alto brasiliano, ed anche Stuglis, più dal punto di vista psicologico che altro: ormai si è fatto la nomea di essere un portafortuna per la squadra".

Alessandro Latini

 

 

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