REDAZIONE FIRENZE

Ciclismo. Ricordi: quando Andrea Tafi vinse la Parigi-Roubaix nel 1999

Il toscano (è nato a Fucecchio e risiede da anni a Lamporecchio) ultimo atleta italiano a vincere la" Regina" delle classiche

Andrea Tafi in maglia Mapei quando vinse la Parigi-Roubaix

Firenze,12 aprile 2020 - Oggi giorno di Pasqua avrebbe dovuto svolgersi la Parigi-Roubaix, una delle corse monumento del calendario ciclistico mondiale. Il coronavirus l’ha spazzata via così come tante altre gare, ed al momento non si conosce quando potrà essere eventualmente inserita nel nuovo calendario 2020 che dovrebbe nascere tra qualche settimana.

Per il ciclismo italiano un bel ricordo se pensiamo a coloro che hanno vinto sul pavé quella durissima classica, anche se l’ultimo successo risale ormai a 21 anni fa e fu ottenuto per distacco dal toscano Andrea Tafi. Quando torneremo a vincerla? In attesa di farlo ricordiamo allora il successo nel 1999 di Andrea Tafi, uno dei più forti specialisti italiani delle corse in linea degli ultimi trent’anni che amava esaltarsi nei grandi appuntamenti. Nei suoi 17 anni da professionista, ricordiamo tra le altre affermazioni, il Giro di Lombardia del 1996, il Giro delle Fiandre del 2002, la Parigi-Tours, la Parigi-Bruxelles, il Campionato Italiano del 1998, tre Giri del Lazio, la Coppa Placci, ed appunto la Parigi-Roubaix del 1999. Tafi nella Parigi-Roubaix fu protagonista anche nel 1996, quando tre atleti in maglia Mapei (Tafi, Bortolami ed il belga Museeuw) dominarono quella edizione, vinta, si disse per ordine arrivati dall’alto, dal belga che tra l’altro aveva forato due volte, con i compagni di squadra che si fermarono ad attendere il suo rientro. Tafi quel giorno, ce lo ha detto in varie occasioni, volava, ma al velodromo di Roubaix quel 14 aprile 1996 doveva vincere Museeuw.

Due anni dopo l’atleta nato a Fucecchio ma che risiede da anni a Lamporecchio, giunse secondo a oltre quattro minuti dal compagno di squadra, l’indimenticabile Franco Ballerini. Ed eccoci al quel famoso 11 aprile 1999. Andrea voleva vincere la “Rubè” e già nel tratto che attraversa la foresta di Arenberg, dimostrò di essere in grande giornata. Mise in fila tutto il gruppo e porta via un drappello comprendente anche Hincapie, Van Bon, Planckaert, Vandebroucke e due suoi compagni, Wilfried Peeters e Tom Steels. Per il campione toscano arrivò più avanti una foratura, ma a bordo strada trova un addetto al cambio ruote Mapei. Tafi sostituì la gomma al volo rientrando nel gruppetto. A 35 chilometri dal traguardo, dopo vari scatti, riuscì a scrollarsi di dosso tutti i rivali, mentre alle spalle i suoi due compagni di squadra, Peeters e Steels, rompevano i cambi. Fu un vero e proprio esaltante volo solitario, una straordinaria cavalcata quella di Andrea Tafi che si presentò in solitaria sulla pista del velodromo di Roubaix ed in maglia tricolore, avendo vinto l’anno prima il Campionato Italiano assoluto. I tifosi presenti quel giorno a Roubaix, lo applaudirono a scena aperta e quel pomeriggio resterà per sempre nella mente di Andrea Tafei e nella storia del ciclismo italiano. Il toscano finalmente aveva domato l’Inferno del Nord; la Regina delle classiche era finalmente sua.

Antonio Mannori