Hearts-Fiorentina: birra e Kilt, Bruno ‘the legend’. "Non sarà una partita facile"

Il doppio ex: "Lì il calcio è passione, ti meni e poi vai al pub insieme". E sulla sfida di coppa: "Che emozioni, sarebbe stata una gara speciale anche per Salvatori"

Bruno alla Fiorentina: è la stagione 1993-94 (New Press Photo)

Bruno alla Fiorentina: è la stagione 1993-94 (New Press Photo)

Firenze, 4 ottobre 2022 - "Giovedì sarò allo stadio. Mi hanno invitato perchè sono un loro ex e lo sono ovviamente anche dell’avversario, ovvero la Fiorentina... Sarebbe stata una sfida speciale anche per Stefano, Stefano Salvatori, ma lui purtroppo non c’è più...".

Pasquale Bruno torna in Scozia. Nel suo stadio, accanto ai suoi Hearts, contro la sua Fiorentina. E le sue parole grondano di emozioni, di sensazioni, di ricordi, come quello, toccante legato a Stefano Salvatori che come lui e con lui ha indossato la maglia della Fiorentina e quella dei prossimi avversari dei viola in Conference.

Bella storia, la sua, Bruno che a Edimburgo considerano sempre e ancora un loro eroe, vero?

"Credo già di conoscere lo slogan che useranno per salutarmi: The Legend is back. E questo racconta bene il mio rapporto con gli Hearts".

Come ricorda i suoi due anni in Scozia?

"Favolosi, straordinari, indimenticabili. Considero quella tappa la più bella della mia carriera. Ok, ho girato molto, ho indossato tante maglie e anche a Firenze ho lasciato il cuore. Ma le stagioni di Edimburgo mi hanno lasciato dentro un segno profondo".

Perché?

"Lì il calcio è tanto, tantissimo, ma non tutto. Lì puoi giocare e non farti divorare dalle pressioni che il mondo del pallone ha altrove e soprattutto in Italia".

Ovvero?

"In Scozia il pallone è passione, svago... birra. Sì, birra. Perché dopo una partita tutto finisce lì, sul campo. E poi si va al pub senza screzi, moviole e polemiche. Si gioca, magari ci si picchia ma poi ci si ritrova. Da amici".

Questa però è la vita del tifoso...

"Del tifoso e del calciatore. Io non andavo, non riuscivo a fare il giro di tutti i pub come i miei compagni di squadra, ma loro dopo la partita, dalle sei a mezzanotte li trovavi a bere... con altri campioni, con i ragazzi della Nazionale. Poi a mezzanotte arrivavano tutti al Bar Roma che poi era il ristorante italiano in città".

E Bruno, The Legend, chi era per i tifosi scozzesi?

"Ero il difensore che arrivava dall’Italia, che portava in quel campionato forza – per il mio ruolo – e qualità perché avevo mille esperienze in serie A".

E la curva scozzese...

"Mi salutava gridando il mio cognome... e scandendolo sullo stile dei cori inglesi in modo martellante. Stupendo".

Calcio, birra e Kilt: ha mai indossato il gonnellino?

"Certo. Eccome. Anzi ne ho due stupendi. Il Kilt è un simbolo prima ancora di un indumento di una eleganza e di una bellezza unici. Me ne fu regalato uno con i colori dell’Italia e ne ho un altro molto classico. Indossarlo è stupendo, ti fa sentire in modo pazzesco. E poi ricorderete no, lo stile di Sean Connery quando si presentò con il Kilt a ritirare l’Oscar, no? Un idolo".

Parliamo della partita di giovedì sera?

"La Fiorentina dovrà vedersela con un avversario molto fisico. Un avversario che gioca duro. No, non sarà una partita facile. Certo, la qualità dei viola è obiettivamente più alta, ma l’Hearts giocherà molto sullo scontro, sulla sua ruvidità e concederà pochissimo".

E il suo programma?

"Io l’ultima volta che sono stato a una partita a Edimburgo sono entrato allo stadio alle 18 e sono uscito che era notte. Lì è tutto bello. L’attesa, il clima di festa, la... birra con gli amici. E poi il pubblico è a ridosso del campo. Che siano in mille, diecimila o trentamila sarà un inferno".

The Legend farà anche un salto nei due spogliatoi?

"Vi racconto questo: sapete come era l’attesa dell’andare in campo in Scozia? Musica a palla nello spogliatoio mentre il mister spiegava la partita da giocare. Roba da non credere per ’voi’ italiani".

Bruno chiude così, con una battuta, con un sorriso e con il biglietto con destinazione Edimburgo in tasca.

"Ci divertiremo, ci divertiremo...", assicura ancora una volta.

 

 

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