Villa Favard, un maestro non vedente dirige l'orchestra del Cherubini

Domenica 8 maggio alle 17 Luigi Mariani guiderà 40 studenti del celebre Conservatorio fiorentino. Cieco dall'età di 11 anni è comunque riuscito a diventare un direttore artistico molto apprezzato

L'orchestra del Conservatorio Cherubini

L'orchestra del Conservatorio Cherubini

Firenze, 5 maggio 2016 - Un orchestra di studenti diretta da un maestro non vedente. L'impresa, pur trattandosi di studenti del conservatorio ma non ancora di musicisti profesisonisti, non appare semplice ma è possibile. L’8 maggio a Villa Favard 40 ragazzi del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, di età compresa tra i 14 e i 22 anni, saranno diretti dal maestro Luigi Mariani, musicista non vedente, per interpretare la "Sinfonia n.101 in Re maggiore" di Franz Joseph Haydn, la nona delle sinfonie londinesi dell’autore, conosciuta come "L'orologio", a causa del ritmo ticchettante del secondo movimento. L'appuntamento è alle 17 in via di Rocca Tedalda 136. L’evento è organizzato dal Conservatorio Cherubini in collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti della Toscana. L'Orchestra Sinfonietta del Cherubini è formata dagli studenti della classe di formazione orchestrale diretta dal maestro Paolo Ponziano Ciardi.

In apertura, si terrà la premiazione del tenore Zhang Ming Yu, vincitore della borsa di studio offerta dalla Fondazione Orselli-Cianti. Poi la musica si librerà nell’aria: Zhang Ming Yu, accompagno al pianoforte da Han Xiao, interpreterà brani di Ludwig van Beethoven, Richard Strauss, Stefano Donaudy, Gaetano Donizetti (ingresso libero fino a esaurimento posti).

“La cosa più bella per me è proprio far musica con chi vede – dice il maestro Mariani – e le note mi hanno sempre aiutato per stare nel modo migliore nel mondo dei vedenti. Ho imparato tantissimi linguaggi per condividere l’esperienza musicale. Esibirsi coi giovani poi è particolarmente bello, perché i ragazzi sono curiosi e affascinabili. Insomma, l’incontro con chi non vede può lasciare in loro un segno importante”. Mariani ha iniziato a studiare musica a 9 anni. E due anni dopo è diventato completamente cieco. “Ma la mia testardaggine mi ha consentito di studiare e di riuscire a fare questo mestiere – sorride – anche se gli ostacoli non mancano. Il più grosso? Sicuramente la diffidenza di alcuni direttori artistici. In pochi se la sentono di rischiare con un non vedente”. Non è certo il caso del Cherubini, che ha aperto subito le sue porte per un’iniziativa di alto valore artistico, certo, ma anche di forte spessore sociale.

“Per me dirigere significa godermi questo grande fuoco d’artificio. Un momento magico che mi fa sentire davvero realizzato”, aggiunge il maestro. “Tutti sanno – aggiunge Antonio Quatraro, presidente regionale Uic, - che un cieco può essere anche un bravo esecutore: basti pensare ad Andrea Bocelli. Pochi però sanno che chi non vede è in grado di dirigere un'orchestra di musicisti vedenti. L'empatia, che generalmente è basata sullo sguardo, può passare anche attraverso la sensibilità musicale, così come l'amore può nutrirsi anche solo di parole e di carezze, senza bisogno di guardarsi. Ecco, questi sono i nostri tesori nascosti, che possono rendere la nostra comunità più ricca, oltre che più solidale”.

"Diamo inizio con grande soddisfazione a questa collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti della Toscana - dice Paolo Zampini, direttore del Conservatorio Cherubini - e tale collaborazione, nata grazie ad una iniziativa del mio predecessore Gagliardi, si concretizza finalmente con un concerto che vede impegnata una delle nostre Orchestre, la Sinfonietta, che si è preparata con grande impegno sotto la guida del professore Ciardi”. Il maestro Paolo Ponziano Ciardi sottolinea come sia “Molto soddisfatto del livello tecnico raggiunto dai ragazzi che, nonostante la poca esperienza (la Sinfonietta è la prima orchestra che i ragazzi affrontano nel Cherubini), stanno lavorando molto bene con Luigi Mariani, persona squisita. Dobbiamo anche considerare che non sia un’esperienza facile per loro essere diretti da un direttore non vedente, ma è un segnale importante perché la musica non deve avere né barriere né frontiere”. E conclude: “Trovo Haydn un autore molto formativo per i ragazzi che si avvicinano all’orchestra. La 101 è una delle sue ultime sinfonie, molto interessante, non facile all'esecuzione, ma di sicura presa sul pubblico”.

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