Firenze, 26 settembre 2022 - Al via il 'Festival d'autunno' del Maggio Musicale Fiorentino dedicato a Giuseppe Verdi. Il 29 settembre il direttore d'orchestra Zubin Mehta sarà sul podio per la prima recita de Il trovatore. Si tratta del primo appuntamento del Festival d'autunno, uno dei due festival satelliti che vanno ad arricchire la proposta della manifestazione musicale.
Il trovatore
La regia dell'opera è affidata a Cesare Lievi, mentre l'ensemble di canto è formato da Amartuvshin Enkhbat nei panni del giovane e innamorato conte di Luna, María José Siri come l'amata Leonora e Ekaterina Semenchuck nel ruolo della malinconica gitana Azucena. "Questo sarà per me il terzo Trovatore fiorentino". Ha ricordato il maestro Mehta, reduce dalla tournée con l'Australian Wolrd Orchestra dove è stato insignito del Companion of the Order of Australia, una delle massime onorificenze del paese, durante il concerto di chiusura lo scorso 2 settembre. Ricordando la prima rappresentazione da lui diretta, al Metropolitan di New York, dell'opera verdiana riaffiora anche un annedoto curioso: quando il celebre tenore Franco Corelli, a causa di un'indisposizione, non potè prestare la sua voce al conte di Luna, costringendo Metha a sostituirlo con un giovane cantante spagnolo, erroneamente ritenuto messicano, Placido Domingo.
La rassegna verdiana e il futuro del Maggio
Sono in programma altre tre recite, il 2 ottobre (alle 15.30) e il 5 e 7 dello stesso mese (alle 20). La messa in scena de Il trovatore segna l'inizio del Festival d'Autunno, seguiranno altre due opere verdiane, sempre di ambientazione spagnola: Ernani e Don Carlo. Accanto a queste, esordirà a Firenze un gioiello del barocco: l'Alcina di Händel, nel quale canterà il mezzosoprano Cecilia Bartoli. "Mettere in scena Il trovatore in Italia è sempre una grande sfida, ma sono più che ottimista grazie al nostro splendido cast e al nostro grande maestro Mehta - ha detto il sovrintendente Alexander Pereira - La nostra idea è di rendere questi Festival satelliti dei punti fermi della nostra programmazione futura e rendere Firenze la città dei Festival italiana; a questo si aggiunge, alla fine dell'anno, la fine dei lavori sul palcoscenico della sala grande che renderà il nostro teatro allo stesso livello dei più grandi internazionali".
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