REDAZIONE FIRENZE

"Short skin" arriva nelle sale, l'ottimo cinema made in Firenze

Applausi per la pellicola del regista fiorentino Duccio Chiarini / LA VIDEOINTERVISTA

Il cast a Firenze

Firenze, 15 aprile 2015 - Dopo aver conquistato tutti, pubblico e critica, alla 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e alla 65° edizione del Festival del Cinema di Berlino nella sezione Generation dov’è stato recentemente presentato, esce finalmente nelle sale l’attesissimo film "Short Skin. I dolori del giovane Edo".

Opera prima del regista fiorentino Duccio Chiarini che arriva dopo il documentario ‘Hit the Road, Nonna’ del 2011, vincitore di numerosi riconoscimenti tra cui il premio del pubblico al 52° Festival dei Popoli e una menzione speciale ai Nastri d’Argento. La prima proiezione al pubblico è avvenuta oggi nella sua Firenze al cinema Adriano dove è stato accolto da un tripudio di applausi. Ma dal 23 aprile questo lungometraggio – sviluppato nell’ambito del progetto Biennale College e realizzato grazie al sostegno del Fondo Incoming di Toscana Film Commission - uscirà in 30 sale italiane distribuito da Good Films, ma anche in numerosi altri paesi tra cui Francia, Regno Unito, Norvegia, Australia e Hong Kong. Un cast di straordinari attori esordienti - Matteo Creatini; Francesca Agostini; Nicola Nocchi; Miriana Raschillà e Bianca Ceravolo - fanno di questa pellicola il racconto straordinario di una vicenda che si fa specchio non solo delle paure del protagonista Edoardo, ma delle paure universali.

Il film racconta la storia di un diciassettenne che soffre di una malformazione al prepuzio. Questo lo rende timido e insicuro con le ragazze. Chiuso nel suo microcosmo asessuato, reagisce infastidito alle pressioni del mondo esterno. Tutti attorno a lui sembrano parlare solo di sesso: l’amico Arturo, talmente ossessionato dall’idea di perdere la verginità che sarebbe pronto a farlo a qualunque costo; i genitori di Edo che premono affinché si dichiari a Bianca, la vicina di casa arrivata come ogni anno da Milano per le vacanze; persino la sorellina Olivia, alla ricerca di una canina con cui fare accoppiare il cane di famiglia.

A rompere il guscio di Edoardo non saranno tuttavia le pressioni del mondo esterno quanto il ravvicinato incontro con una ragazza conosciuta per caso. Costretto a uscire dal cono d’ombra nel quale si è nascosto per anni, Edoardo cercherà di risolvere il suo problema con goffi stratagemmi per trovare infine il coraggio di affrontare le proprie paure. “L'idea di questo film – ci racconta il regista Chiarini - è sempre stata quella di raccontare la fragilità e le debolezze del sesso maschile, troppo spesso rappresentato facendo solo riferimento agli stereotipi del machismo. La problematica sessuale vissuta da questo ragazzo doveva essere insomma solo uno strumento narrativo per raccontare un passaggio all’età adulta più intimo e profondo”.

“Per restituire il senso di costante pressione percepito da chi come lui è alle prese con problemi così delicati – ha aggiunto - serviva un mondo circostante che lo mettesse con le spalle al muro. Così sono nati tutti i personaggi secondari, ovviamente ispirati alle persone con cui condividevo la mia vita di adolescente. Dai compagni di scuola agli adulti privi di dubbi per arrivare alla sboccata sorellina Olivia, volevo che in qualche modo ognuna delle storie secondarie rappresentasse la crescita di Edoardo e, soprattutto, il suo cambio di sguardo sulle cose e il suo arrivare a prendere consapevolezza della complessità delle relazioni umane soprattutto quando hanno a che fare con l’intimità”.

Maurizio Costanzo