Morte di Intini, da Spini a Nencini: il cordoglio toscano

Intini è stato a lungo direttore del giornale socialista Avanti

Ugo Intini

Ugo Intini

Firenze, 13 febbraio 2024 – Sono diversi i messaggi di cordoglio in Toscana in seguito alla morte di Ugo Intini, a lungo direttore del giornale socialista Avanti!, de Il Lavoro di Genova e deputato per quattro legislature.

Tra i primi a rendere omaggio a Intini, c'è Valdo Spini, già vicesegretario nazionale del Psi e presidente della Fondazione Circolo Rosselli. "Sono molto addolorato per la scomparsa di Ugo Intini, un compagno socialista di grande coerenza e di grande attaccamento agli ideali del Psi – afferma Spini -. Intini ha ricoperto con competenza e professionalità l'incarico di direttore de 'Avanti' negli anni cruciali della presidenza del consiglio socialista".

"Posso testimoniare anche personalmente che lo fece accogliendo altresì voci anticonformiste e del dissenso - aggiunge Spini -. Fedele a Craxi da un lato ma altresì molto fermo nella sua collocazione della sinistra, credo che rappresenti un esempio di milizia politica appassionata e disinteressata. Negli ultimi anni aveva scritto libri molto interessanti sui socialisti del nostro secolo. Partecipo fraternamente al dolore della famiglia e di chi gli è rimasto amico in tutti questi anni".

"Ciao Ugo carissimo, Il saluto che non avrei mai voluto scrivere, il salvadanaio della memoria che se ne va – scrive il socialista Riccardo Nencini -. Era in ospedale l'ultima volta che ci siamo parlati, giorni fa. La malinconia nella voce, il timore di non farcela, eppure domande su domande, il partito, come stai, cosa fai, la politica, quel chiodo fisso peggio di una droga. Al servizio di una comunità con il solo peso delle parole e della passione. Il socialismo che hai difeso coi denti con lealtà e coerenza. Un'idea giusta, sempre buona per cambiare le cose".

Tra i vari ricordi, non solo toscani, c'è quello di Claudio Martelli, presidente della Fondazione Pietro Nenni: “Caro Ugo, hai dedicato la tua vita al socialismo e al tuo partito e di questa nostra storia sei stato a lungo la voce, il testimone, il difensore pubblico – afferma -. Hai fatto bene tutto quello che hai fatto ma per noi e per gli italiani sei stato e rimani il direttore dell'Avanti! il tuo, il nostro giornale, che ha meritato la tua fatica e il tuo sacrificio".

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