A Firenze gli stati generali della diplomazia culturale. Tajani: “Attacco vile a Israele”

Il ministro degli Esteri si trova a Firenze, per partecipare agli Stati generali della diplomazia culturale a Palazzo Vecchio. Le parole del sindaco Dario Nardella

Firenze, 9 ottobre 2023 - "E' stato un attacco proditorio, vile: guardiamo a cosa hanno fatto ai ragazzi partecipavano al rave, donne violentate, cadaveri di militari oltraggiati, cose che non si vedevano da secoli". È quanto ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando agli Stati generali della diplomazia culturale a Palazzo Vecchio a Firenze. Sulla difficile situazione in Israele Tajani ha detto che “non” ci sono “prove del coinvolgimento diretto dell'Iran ma lasciano perplessi i festeggiamenti al parlamento di Teheran subito dopo l'attacco e la carneficina di civili inermi. Ma non abbiamo al momento prove di un attacco organizzato dall' Iran". In riferimento agli italiani, ha aggiunto il ministro, "l'Unità di crisi del ministro degli Esteri con l'ambasciata a Tel Aviv e il consolato d'Italia a Gerusalemme stanno lavorando 24 ore su 24 per sostenere gli italiani e dare loro tutte le informazione possibili e immaginabili. Sono in funzione voli della compagnai El Al, alcuni sono già rientrati, e lavoriamo con altre compagnie per cercare di programmare voli da Tel aviv verso l'Italia. C'è all'aeroporto di Tel Aviv un desk dell'ambasciata italiana che dà informazioni agli italiani che sono in aeroporto. Stiamo rispondendo a tutte le chiamate".

In occasione dell'apertura dell'evento anche il sindaco Dario Nardella ha voluto mandare un messaggio: "Voglio esprimere a nome della mia città il cordoglio per centinaia e centinaia di vittime indifese in Israele a causa di questo vile attacco terroristico", ha affermato. "Confermo, come ho già avuto modo di dire ai colleghi sindaci di Tel Aviv e di Gerusalemme, il nostro impegno insieme agli altri sindaci europei perché non si possa cancellare la speranza e l'obiettivo della pace tra questi due popoli. Pace che è possibile soltanto se si annullano, si azzerano questi gesti di violenza inaudita, ha aggiunto.

Riguardo agli altri temi trattati agli stati generali, Tajani ha affermato che “la diplomazia culturale ci fa contare di più, ci fa essere unici al mondo, ecco perché è fondamentale. Vorrei incrementare il numero degli Istituti italiani di cultura, il numero delle scuole italiane e incrementare i corsi di lingua italiana nelle università del mondo. Avere degli italofoni significa avere interlocutori che comprendono meglio la nostra realtà”, ha spiegato il vicepremier. “Come le ambasciate che devono essere trampolini di lancio per la internazionalizzazione delle nostre imprese, per favorire l'esportazione. Possiamo fare molto attraverso le ambasciate che devono promuovere il nostro saper fare, anche il saper fare italiano è cultura, è conoscenza”.

"L'Italia – ha detto ancora Tajani – non è una grande potenza militare, l'Italia non è una delle più grandi potenze nel mondo, ma è una grande potenza culturale, forse la più grande potenza culturale nel mondo. Siamo fieri della nostra storia, fieri di quello che rappresenta la cultura italiana per lo sviluppo dell'umanità. Non è un caso che la sede del ministero degli Esteri sia anche la sede di una delle più grandi esposizioni di arte contemporanea del nostro Paese”.

"Non mi posso dare pace che la nostra nazione, la più bella del mondo, non sia più sul podio e sia scesa al quarto posto» come meta turistica nel mondo. Quale sforzo dobbiamo fare? Lavorare insieme, imparare anche a promuovere la cultura dei 5.600 borghi che è una specificità tutta italiana, il nostro cibo, i nostri prodotti enograstronomici. Possiamo fare un lavoro straordinario, possiamo crederci di più”, ha detto la ministra del Turismo, Daniela Santanchè. “Abbiamo bisogno di voi che siete coloro che nel mondo aiutate a promuovere la nostra nazione, a portare turisti in Italia. Abbiamo tutti gli ingredienti, non ci manca niente: se da domani sapremo fare squadra non saremo secondi a nessuno, riporteremo l'Italia sul primo gradino del podio”, ha concluso.

"Sicuramente questo soft power italiano rappresentato dalla diplomazia culturale è in assoluto il modo migliore per raffigurare quello che l'Italia non solo è stata, ma è e sarà – ha detto Anna Maria Bernini, ministro dell'Università e della Ricerca. L'Italia, secondo Bernini, è “una superpotenza culturale nel mondo che ha sempre esercitato i suoi 'superpoteri’ in maniera garbata, mediatoria, di contaminazione con altre realtà ed altre culture, con capacità di ibridazione positiva con altri paesi, realtà e luoghi. Mediazione anche, e forse mai come ora, importante per parlare una stessa lingua tra diversi. La nostra cultura è stata, oltre ad un motivo di vanto, e a una rappresentazione di tutto quello che siamo stati, anche un modo per includere, per essere sempre capaci di superare noi stessi”. Alle direttrici e ai direttori degli istituti italiani di cultura nel mondo Bernini ha ricordato che “abbiamo messo 50 milioni di euro grazie al ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale su una joint partnership tra atenei, soprattutto in alcune porzioni di mondo dove è molto più facile parlare attraverso l'alta formazione, la cultura, l'arte o magari tutte queste tre cose insieme, che in altro modo. Unite alla disponibilità del ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio anche la mia, la nostra: il ministero dell'Università è a vostra disposizione”.

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