Firenze, al museo del Cenacolo di Andrea del Sarto apre il deposito "mai visto"

Il 14 aprile apertura straordinaria del vasto e sconosciuto deposito del museo con visite guidate gratuite alla chiesa e al complesso di San Salvi

Il deposito

Il deposito

Firenze, 11 aprile 2023 – Venerdì 14 aprile la Direzione regionale musei della Toscana e il Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto presentano una giornata di studi dedicata alla figura di Don Biagio Milanesi (Firenze, 1445-1523) nella ricorrenza del quinto centenario della morte, realizzata con il Dipartimento Sagas dell’Università di Firenze, in collaborazione con il Comune di Firenze con il supporto di Muse. Abate generale della Congregazione Benedettina Vallombrosana dal 1480 al 1515, committente di Pietro Perugino - morto anch’egli nel 1523 e celebrato dalla grande mostra attualmente in corso presso la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia - il Milanesi fu un protagonista di primo piano delle turbolente vicende politico-religiose occorse tra la fine del Quattrocento e gli inizi del secolo seguente. La giornata si aprirà alle 9.30 con gli interventi di Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana del MiC e del direttore del museo Angelo Tartuferi che introdurranno le relazioni degli storici Francesco Salvestrini ed Enrico Sartoni e degli storici dell’arte Antonio Natali, Serena Padovani e Orazio Lovino. Nel pomeriggio alcuni relatori accompagneranno studiosi e pubblico in una visita alla chiesa e al complesso di San Salvi che si concluderà con l’apertura straordinaria del vasto e sconosciuto deposito del museo e con una serie di visite guidate gratuite per tutti, dalle 16 alle 19 ogni mezz’ora, a cura di MUS.E (prenotazione obbligatoria [email protected] 055-2768224). “L’incontro costituisce un’occasione per rimarcare l’assoluta rilevanza storica del complesso di San Salvi, celebre soprattutto per l’Ultima Cena di Andrea del Sarto - afferma Angelo Tartuferi direttore del Museo del Cenacolo di San Salvi - ma anche per indicare l’importanza nell’ambito della tutela del patrimonio artistico fiorentino del deposito di oltre duemila dipinti qui ospitato, realizzato dalla vecchia Soprintendenza fiorentina, ben prima della riforma ministeriale del 2015”. “Può la committenza artistico-religiosa avere finalità palesemente politiche? Ma soprattutto, può l’arte essere uno strumento di affermazione secolare se chi la commissiona è un facoltoso abate benedettino? – è l’interrogativo posto da Francesco Salvestrini, docente di Storia medievale presso l’Ateneo fiorentino e curatore scientifico della giornata -. Facendo riferimento a contesti insoliti, come il monachesimo del Rinascimento o il mecenatismo ecclesiastico non compreso negli ambiti della curia pontificia e del collegio cardinalizio, l’incontro ripercorre, attraverso l’apporto di cinque studiosi storici e storici dell’arte, la vita e l’attività di governo dell’abate maggiore vallombrosano Biagio Milanesi, grande committente di opere d’arte, riformatore della vita regolare e attento cronista del complesso periodo che va da Lorenzo il Magnifico a suo figlio papa Leone X”. “L’Amministrazione valorizza la celebrazione dei centenari - sottolinea Carlo Francini del Comune di Firenze - per approfondire e raccontare al grande pubblico i molteplici aspetti connessi a figure di particolare rilievo, nello spirito della crescita della conoscenza del patrimonio culturale, che è uno degli obiettivi che ci proponiamo per la gestione del Sito Centro Storico di Firenze Patrimonio Mondiale Unesco. La collaborazione con la Direzione Regionale e l’Università di Firenze, con il supporto organizzativo di Muse, ci aiuta a ritrovare una parte del nostro patrimonio culturale per restituirlo alla cittadinanza”.  

Maurizio Costanzo   

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