Firenze, Renato e l’incantesimo della coiffure

Emblema dei saloni da donna da oltre 70 anni, ecco la storia del maestro Renato

Il maestro Renato

Il maestro Renato

Firenze, 27 dicembre 2022 - Lo hanno sempre chiamato solo per nome, Renato. "Vado da Renato, torno da Renato, chi ti ha fatto il taglio Renato? Si vede che ti ha pettinato Renato! Come è bravo Renato": generazioni di donne si sono espresse così nei confronti dell’uomo che da settant’anni è l’emblema della coiffure fiorentina. Renato Capetti, oggi 88 anni (come Armani), sorride soddisfatto del cammino iniziato nel 1952 col padre Vittorio arrivato a Firenze due anni prima da Mercatello sul Metauro, in provincia di Pesaro Urbino, prima nella bottega di barbiere da uomo trasformata poi e come sdoppiata per volontà del giovane Renato per ospitare il salone da donna, sempre in via San Gallo 199 rosso dove oggi si festeggiano questi meravigliosi 70 anni di alta professione.

"Quando entra guardate bene la cliente, prima di venire da noi è passata da tanti altri negozi – diceva Renato ai suoi assistenti – Bisogna ascoltarla bene. E mi raccomando rispetto per tutti, tra persone, tra colleghi, educazione e gentilezza, cordialità e bravura, e attenzione sempre alla qualità del lavoro!", l’insegnamento del Maestro Renato che da alcuni anni si gode il meritato riposo nella sua casa a Cercina. Nel 1980 la decisione di cominciare a passare il testimone ad alcuni dei suoi ragazzi, oggi tutti professionisti eccelsi, e di farli entrare in società. Quella di Renato è una grande scuola per diventare parrucchieri e da via San Gallo 119 rosso ne sono usciti tanti. Renato nei tempi d’oro anni ’70 e ’80 collaborava per le sfilate a Milano con un altro grande come lui, l’amico Aldo Coppola, in uno scambio di professionalità che li ha sempre uniti. Al suo fianco l’amata moglie Fiorlinda, una donna in gamba. Oggi quando leggerà questa mia rubrica tornerà col pensiero a tanta vita e tanto coraggio spesi nella professione, alla lezione costante donata ai suoi ragazzi, alle migliaia di teste pettinate, e sentirà l’affetto grande sempre vivo e l’ammirazione che tanta Firenze gli porta.

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