San Casciano (Firenze), 4 febbraio 2024 – Vin Santo di nome e di fatto. Il ricavato della vendita del vino della Pieve di Campoli infatti contribuisce (insieme a 8x1000 e donazioni) al sostentamento dei sacerdoti italiani. Immersa nel cuore del Chianti Classico, l’azienda agraria è di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Firenze che ha deciso di riunire in una sola realtà produttiva i vari immobili e i terreni a vocazione agricola, attivando dal 1985 la produzione di vino e olio. Sono i produttori, tra gli altri, del Vin Santo della cattedrale del Duomo di Firenze realizzato seguendo i rituali canonici attraverso un processo di maturazione sulle stuoie naturale, a partire dalla sua vendemmia, completamente manuale.
Alla Pieve di Campoli si produce non solo vin santo, ma anche prodotti d’eccellenza. Che ora si possono acquistare nel cuore di Firenze, nel negozio inaugurato sabato 3 febbraio, The Cathedral Wine Shop, dove non è prevista la somministrazione ma solo la vendita dei prodotti. Qui sono proposte al pubblico le bottiglie della realtà chiantigiana, in un nuovo punto di ritrovo in cui i fiorentini possono ricercare l'eccellenza oleo vitivinicola. “A dì 7 d’aghosto lire 3 soldi 9 denari 4 per uno barile di vino vermiglio e uno fiascho di trebiano e pane e poponi per una cholezione si fe’ la mattina che si chominciò a murare la chupola”. Questo veniva riportato nel libro del Provveditore per registrare le spese per il rinfresco di inaugurazione dei lavori per la costruzione della Cupola a cura dell’Opera di Santa Maria del Fiore ( allora Arte della Lana), l’istituzione preposta ai lavori iniziati il 7 agosto del 1420. Era un mercoledì. Anche facendo memoria di questo avvenimento Pieve di Campoli, l’azienda azienda agricola dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Firenze, ha deciso di aprire il suo negozio proprio nella piazza del Duomo 53r, per mantenere vivo e saldo il legame che da sempre unisce la storia della Chiesa Fiorentina al mondo artistico ma anche a quello della produzione agricola.
Nel punto vendita si trovano le due linee di vini dell'azienda di San Casciano, curate dall’enologo Andrea Paoletti: Pieve di Campoli, che ricalca l’espressione più tradizionale e storica dell’azienda; e Cortine, prodotta nell’omonima località, un luogo antico nell’UGA di San Donato in cui è radicata la storia dell’azienda, e si propone di creare un prodotto di eccellenza espressione dei vigneti del territorio. Accanto ai Chianti Classico, Chianti Classico Riserva e Gran Selezione si trovano anche i tre prodotti iconici dell’azienda olio vitivinicola dell’IDSC: l'Olio extravergine di oliva, lo stesso usato anche per la composizione del Crisma e consacrato il Giovedì Santo in Cattedrale, il Vin Santo di Cortine utilizzato nelle celebrazioni liturgiche più importanti di Santa Maria del Fiore, e il vino Canaiolo in purezza, vitigno ancora poco conosciuto, ma a cui l'azienda ha voluto dedicare un’etichetta perché convinta che abbia una sua precisa identità, da far conoscere a un pubblico ampio e appassionato. Nel negozio è possibile acquistare il Prosecco Doc Rosè firmato Gueratella, azienda agricola trevigiana nata dall’incontro tra l’IDSC di Firenze e quello di Vittorio Veneto. Una storia di passione e persone che condividono fini e sensibilità comuni, e che hanno il coraggio di azzerare le distanze intrecciando tradizioni vinicole millenarie tra due territori da sempre vocati alla produzione di grandi vini come Toscana e Veneto.
“Abbiamo voluto aprire questo negozio per veicolare i valori dell’azienda Pieve di Campoli anche in città. Con la ricchezza del nostro retaggio storico, promuoviamo responsabilmente la nostra identità e vocazione aggiungendo valore e bellezza all’attività oleovitivinicola tesa a favorire processi virtuosi e sostenibili come esplicitati nell’enciclica Laudato sì” sostiene Don Giuliano Landini, presidente IDSC Firenze. La realizzazione del negozio è stata a cura dell’ufficio acquisti e dell’ufficio tecnico dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Firenze. Maurizio Costanzo