Fiorentina, Commisso conquista Firenze: "Chiamatemi Rocco". Oggi con i tifosi allo stadio

E' cominciata l'avventura viola del magnate italoamericano: "Non sono un padrone, sono un fan. Voglio rendere felice questa città, ma non faccio promesse che non posso mantenere"

Rocco Commisso nuovo patron viola (Fotocronache Germogli)

Rocco Commisso nuovo patron viola (Fotocronache Germogli)

Firenze, 7 giugno 2019 - In tarda mattinata di giovedì 6 giugno la firma della cessione della Fiorentina dai fratelli Della Valle a Rocco Commisso. Poche ore dopo, intorno alle 15, il trionfale arrivo di Commisso a Firenze, prima all'aeroporto di Peretola, poi a Palazzo Vecchio per incontrare il sindaco di Firenze, Dario Nardella. In poche ore il nuovo proprietario viola, magnate italo-americano di origini calabresi, sperimenta l'assedio dei giornalisti, ma anche l'abbraccio dei tifosi che lo accolgono, lo acclamano, gli regalano sciarpe, si fanno foto e selfie con lui.

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Nonostante la giornata faticosa, Commisso è disponibile con tutti, sorridente, un fiume in piena che non si tira indietro né con i giornalisti né con i tifosi. L'accoglienza lo colpisce e lo commuove ("Non me l'aspettavo") e sarà solo un antipasto della giornata di oggi, venerdì 7 giugno alle 17 quando (dopo la conferenza stampa di presentazione) incontrerà i tifosi ed è prevedibile un bagno di folla e di entusiasmo.

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I cancelli della tribuna coperta del "Franchi" apriranno a partire dalle ore 16,30 e la Fiorentina invita i tifosi ad accedere dagli ingressi T20 e T3 e a rispettare le normative di sicurezza, quindi a non introdurre nello stadio bottiglie di vetro o animali. Oggi potrebbe anche essere la giornata dell'annuncio della "bella notizia" che Commisso promette di dare presto.

Commisso: "Nardella mi ha accolto con assai amore. Presto vi darò una bella notizia"

Commisso (con un passato da calciatore, appassionato di calcio e proprietario dei "Cosmos" di New York) si mostra bravo nei "dribbling" sulle domande dei giornalisti. "Sono qui per imparare", dice spesso. Poi non si sbilancia sul futuro dei dirigenti ("Antognoni? Non ci ho ancora parlato, spero resti") o dei calciatori ("Voglio fare di tutto per trattenere Chiesa"). Chiarisce che il suo motto è: "Non fare promesse che non puoi mantenere". Cita come giocatori viola Hamrin, Antognoni e Batistuta. Nella sua prima dichiarazione ufficiale da patron viola dice che "Firenze è la città più bella del mondo: sono venuto qui nel 2006 quando l'Italia ha battuto la Francia, ero a Villa San Michele, è stata la più bella serata della mia vita". Fra un "Grazie Rocco!", un "Thank you very much!", e un "Portaci in Europa!", Commisso indossa una sciarpa viola e ricambia il calore dei fiorentini: "Non sono un padrone, sono un fan puro, amo il calcio italiano e in particolare la Fiorentina". A chi gli chiede di risolvere il quesito che aleggia da giorni a Firenze sulla reale pronuncia del suo cognome (poi scopriremo che si dice Commìsso, con l'accento sulla i) risponde: "Chiamatemi Rocco, nessun dei miei 4mila 500 dipendenti mi chiama mister Commìsso, tutto mi chiamano Rocco".

A Palazzo Vecchio, l'incontro con il sindaco, la visita del Salone dei Cinquecento il regalo da parte di Nardella di una spilla con il giglio e di una bandiera di Firenze, con il giglio rosso in campo bianco. "La gente di Firenze deve essere orgogliosa di avere un sindaco come Nardella, giovane e bravo -dice Commisso- Mi ha accolto con amore e mi hanno messo il giglio, ora sono gigliato". 

Sino dalla nota ufficiale a fine trattativa Commisso esprime la sua soddisfazione: "Firenze è conosciuta in tutto il mondo come città che rappresenta il meglio della cultura italiana. Nel periodo della trattativa per acquisire il club ho maturato una profonda consapevolezza di quanto la Viola sia importante per questa città e per i suoi tifosi' ha dichiarato l'imprenditore. Vorrei ringraziare la famiglia Della Valle per aver gestito la Fiorentina negli ultimi 17 anni - continua Commisso - Diego e Andrea meritano grandi onori per aver salvato questa società dal dissesto finanziario. Lasciano delle fondamenta solide su cui costruire il club. Sono un fan del calcio italiano da sempre e non ci sono parole per descrivere quanto sia incredibilmente onorato di avere l’opportunità di contribuire a scrivere il prossimo capitolo della storia di un club leggendario come la Fiorentina”.

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Escono così di scena i fratelli Diego e Andrea Della Valle dopo 17 anni di avventura in viola: "Tra le varie offerte ricevute - hanno commentato- abbiamo privilegiato non quella economicamente più vantaggiosa per noi, ma quella che riteniamo dia le maggiori garanzie di un solido e appassionato futuro alla società viola, considerando la conoscenza e la competenza che Rocco Commisso ha già nel mondo del calcio. Inizia una nuova avventura per la squadra Viola che ci auguriamo possa dare molte soddisfazioni a tutti, soprattutto ai tifosi perbene e alla città di Firenze a cui noi rimarremo sempre legati. Un grande “in bocca al lupo” a Rocco e a quanti lo seguiranno in questa avventura e un abbraccio forte con tanta riconoscenza a tutte le persone che hanno collaborato con noi in questi 17 anni e che hanno dato il loro meglio per la maglia Viola”.

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