ANGELO GIORGETTI
Firenze

Fiorentina, pressing su Piatek: idea prestito con diritto

I contatti con l’Hertha Berlino e la necessità di prendere tempo in attesa di capire il futuro di Chiesa. Domani nuovi test.

Giorni di assestamento, i giocatori riprendono confidenza con il concetto di gruppo tra un esame e l’altro. Al primo tampone sono risultati positivi al Covid in due, Pulgar e Ghidotti, in isolamento come da protocollo mentre il resto dei compagni continua l’attività e oggi pomeriggio si ritroverà per i primi allenamenti sul campo. Domani nuovi tamponi.

La dirigenza viola sorveglia il viavai con un occhio (e mezzo) rivolto verso il mercato, considerato anche che potrebbe riempire una pagina la lista dei giocatori "in esubero", quasi 30, dai quali Pradè ha il compito di ricavare una somma dignitosa (limitando il balzo di un monte ingaggi che la scorsa stagione ha superato i 60 milioni, nonostante il taglio di un mese di stipendio concordato con i giocatori alla fine del lockdown).

Da qui al 5 ottobre – preso atto delle indicazioni di Iachini – Pradè dovrà dunque mantenersi in equilibrio fra le esigenze di fare cassa, sorvegliare l’evoluzione dell’uscita di Chiesa (richiesta minima 60 milioni), monitorare la situazione che riguarda possibili obiettivi di "peso" in entrata (fra questi oltre a Piatek anche Torreira) e nel frattempo coltivare il filo diretto con Rocco Commisso, che da seimila chilometri abbondanti segue la Fiorentina giorno per giorno, se non ora per ora.

Proprio Krzysztof Piątek, 25 anni, resta ai primissimi posti all’interno della lista dei sondaggi, nonostante lo stipendio di 4 milioni netti: in attesa di capire quale sarà il futuro di Chiesa, il club viola ha rinnovato il proprio interesse con l’Hertha Berlino, che lo scorso gennaio ha pagato 27 milioni il cartellino del centravanti rilevandolo dal Milan. Una cifra che la Fiorentina potrebbe permettersi di pagare avendo a disposizione la liquidità garantita da Chiesa, nel frattempo l’ipotesi di lavoro è quella di un prestito con diritto di riscatto. La società tedesca – in attesa di prendere una decisione sull’uscita del centravanti polacco – sarebbe orientata verso l’obbligo. In questi casi volendo si può trattare, aggiungendo clausole legate alle presenze (come nel caso del prestito con obbligo di riscatto stabilito con i Wolves per Cutrone). Niente di clamorosamente imminente, comunque, se non la conferma che in questo momento sono poche, pochissime le società che possono permettersi di presentarsi con il cash per concludere gli affari. Del resto la Fiorentina ha gioco facile ricordando che lo scorso gennaio – quando i prezzi non avevano subito la svalutazione post Covid – l’investimento complessivo si è avvicinato ai 70 milioni per acquisire Amrabat, Duncan, Kouamé, Agudelo e proprio Cutrone (gli ultimi due sono acquisti ’condizionati’).

C’è poi l’aspetto del campo. Sarà una preparazione diversa anche perché la Fiorentina resterà stanziale rispettando in tutto e per tutto le indicazioni di chi sconsiglia gli spostamenti per scansare i contagi: tira in giro una brutta aria, in tutti i sensi, e anche l’ipotesi di concedersi una settimana di preparazione in Austria – alla ricerca di un clima più fresco – sembra definitivamente ammainata. Perciò la squadra si dividerà fra l’hotel prenotato in zona Firenze sud (una trentina di camere) e il centro sportivo "Davide Astori": una situazione logistica che permetterà di eseguire con la frequenza stabilita – e in autonomia – i test previsti dal protocollo anti Covid e poter contare su un "livello di protezione" che altrove dovrebbe essere organizzato giorno per giorno, con tutte le difficoltà del caso anche a livello di distanziamenti.