
Eike Schmidt, direttore degli Uffizi
Firenze, 13 aprile 2016 - Gli Uffizi "blindano" le loro opere, o meglio un numero maggiore di esse. Infatti, è destinata a crescere la lista delle opere degli Uffizi che non si possono né prestare né spostare dalla Galleria fiorentina. Ad annunciarlo, in un'intervista all'agenzia Ansa, il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt.
Al momento, la lista delle opere 'imprestabili' e 'inamovibili' dagli Uffizi conta circa 30 capolavori, tra i quali capolavori l'Annunciazione e L'adorazione dei Magi di Leonardo e il Tondo Doni. La lista è stata realizzata alcuni anni fa dai vertici del museo e condivisa con il ministero dei beni culturali. «Stiamo valutando di ampliare questo elenco con altre opere - ha detto Schmidt - stiamo lavorando a questo con il comitato scientifico. Il loro numero potrebbe anche arrivare a 50, ma non salire oltre», ha aggiunto.
Non viene, comunque, messa in discussione la politica dei prestiti ad altri musei, nazionali e internazionali: «Quella di non fare prestiti nei prossimi anni - ha detto Schmidt rispondendo ad una domanda su quanto prospettato da James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera - per noi agli Uffizi è una politica che non è né possibile né indicata. Se non prestiamo infatti non possiamo ricevere nulla, e invece è importante prestare e ricevere tesori d'arte, sotto un profilo scientifico. Abbiamo comunque deciso di adottare nuovi criteri per i prestiti, che vedono al centro l'attenzione allo stato di conservazione delle opere e la serietà scientifica della mostra alla quale verrebbe assegnata l'opera oggetto del prestito. E poi non vogliamo più consentire mostre sui grandi capolavori degli Uffizi o sui tesori dei Medici, fuori dagli Uffizi: chi vuole vedere tutto questo, deve venire qua».
Schmidt ha poi spiegato che alcune sale al piano nobile degli Uffizi ospiteranno entro il 2017 il nucleo centrale degli autoritratti ora nel Corridoio Vasariano: almeno 50 delle più importanti opere (Rembrandt, Raffaello, Elizabeth Vigée Le Brun, della famiglia Gaddi e, tra i contemporanei, Pistoletto). A fianco di esse molte si alterneranno a rotazione tra le 730 accolte nel Vasariano o le 1800 della collezione. Al loro posto, nel corridoio, l'ipotesi di affreschi staccati e sculture romane.
Riguardo ai lavori di allargamento del museo, secondo Schmidt dopo dieci anni di lavori «possiamo dire che lo stato di avanzamento dell'ampliamento degli Uffizi è al 60%. Ma ora le cose si faranno più rapide, non ce ne vorranno altri otto o dieci: dovremmo arrivare all' 80% del completamento nei prossimi due anni. Poi altri due anni per finire tutto. La somma che occorre, ed è già stata richiesta dalla Soprintendenza, ammonta a circa 35 milioni di euro». Pressoché finiti i lavori al secondo piano (dove sorge la Galleria) e al primo piano. «Dopo l'estate inizieranno al piano terra - dice Schmidt - ci sarà un ristorante bar, un auditorium, la sala destinata ad accogliere il ratto delle Sabine (al momento 'ospite' della Loggia dei Lanzi in piazza Signoria), spazi per i nostri arazzi medicei e il bookshop».