Uffizi, il genio di Michelangelo e di Raffaello in una sala /FOTO/VIDEO

Il "Tondo Doni" insieme alla "Madonna del cardellino"

Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, nella sala dedicata a Michelangelo e Raffaello

Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, nella sala dedicata a Michelangelo e Raffaello

Firenze, 4 giugno 2018 - Il genio di Michelangelo Buonarroti e di Raffaello in una sala degli Uffizi con il celebre Tondo Doni di Michelangelo in compagnia di un'altra superstar dell'arte, la Madonna del Cardellino di Raffaello. Questi sono i protagonisti della nuova sala dedicata ai due grandi artisti al secondo piano degli Uffizi. Nello spazio, con pareti di colore grigio morbido per esaltare la vividezza dei colori delle opere, spiccano altri capolavori di Raffaello: i ritratti di Guidobaldo da Montefeltro ed Elisabetta Gonzaga, quelli di Angelo e Maddalena Doni, e il San Giovannino le cui forme scultoree fanno da 'specchio' al Tondo Doni. Ci sono anche tre opere di Fra Bartolomeo, la grande Visione di San Bernardo, Porzia, ed il piccolo dittico dell'Annunciazione, ed una marmorea testa ellenistica, l'Alessandro morente, molto famosa nel Rinascimento.

Nella grande sala numero 41 del corridoio di ponente, che fino all'ottobre 2016 ha ospitato i dipinti di Sandro Botticelli riallestiti in nuovi spazi, è nato ora un nuovo allestimento volto a far sentire la diversità delle voci artistiche e gli scambi tra Raffaello e Michelangelo, che dal 1504 al 1508 erano contemporaneamente a Firenze. Insieme all'adiacente Sala di Leonardo, che aprirà tra poche settimane, la nuova sala che riunisce i capolavori di Raffaello e Michelangelo celebra il periodo davvero unico nella storia dell'umanità, quando a Fitenze, in pochi anni, i più grandi artisti del mondo crearono le opere iconiche che oggi fanno parte dell'idea universale del Rinascimento in Italia.

«Abbiamo concentrato 11 vere e proprie bombe della storia dell'arte in questa nuova sala - spiega il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt - sono tutti capolavori, che abbiamo tolto da punti della galleria dove, per varie ragioni, non avevano la visibilità che meritavano affinchè insieme, con la loro incredibile forza espressiva, potessero simboleggiare e celebrare la gloria del primo decennio del '500. Allora, Firenze era capitale artistica, culturale scientifica di tutto il mondo: in pratica, insieme la Soho, la Montmartre, la Silicon Valley dell'Occidente di allora».

Schmidt ha poi annunciato una nuova sala per Leonardo al secondo piano, accanto a quella di Michelangelo e Raffaello: aprirà i battenti il 9 luglio. «L'Adorazione dei Magi, l'Annunciazione e il Battesimo cambieranno 'casa', si sposteranno dal primo piano, dove la loro grandezza risultava in qualche modo solitaria, per trasferirsi al secondo, accanto al nuovo spazio che abbiamo dato ad altri due grandissimi del Rinascimento». L'obiettivo, ha detto Schmidt, è di «ricreare con questi accostamenti quel momento magico del Rinascimento, nel primissimo scorcio del '500, in cui Leonardo, Raffaello, Michelangelo si trovavano tutti e tre a Firenze».

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