
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano
Firenze, 23 ottobre 2023 - "La mostra Gli ebrei, i Medici e il ghetto di Firenze, si apre in un momento drammatico per il mondo ebraico a causa della violenza stragista di Hamas che ha colpito con orribile crudeltà Israele e nuove forme di antisemitismo. L'esposizione a Palazzo Pitti, però, ci dimostra che anche in passato un altro mondo è stato possibile, fatto di pacifica convivenza, rispetto reciproco e prosperità". Così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in un messaggio letto a Firenze in occasione dell'inaugurazione a Palazzo Pitti di una mostra che racconta la storia del ghetto ebraico fiorentino. "Era il 1555 - ricorda il ministro nel messaggio - quando Papa Paolo IV con la bolla pontificia Cum nimis absurdum condannò gli ebrei a vivere relegati in un quartiere e a non poter svolgere alcuna attività se non quella di straccivendoli o robivecchi, Firenze non si adeguò, poiché i Medici, che nel secolo precedente favorirono l'insediamento in città di una comunità ebraica, erano loro amici. Ciò avvenne solo nel 1570, quando Cosimo I, desiderando diventare Granduca di Toscana, dovette sottostare al dettame papale per avere il titolo e la corona". La mostra, aggiunge ancora Sangiuliano, "ripercorre questa storia, evidenziando come, fin quando è prevalsa la tolleranza, l'ebraismo, che anche in seguito è pur sempre rimasto parte integrante della comunità contribuendo con propri usi e tradizioni all'identità fiorentina, è stato una delle radici di quella florida e possente pianta che è stata Firenze nell'era dell'Umanesimo e del Rinascimento. È questo il passato al quale dobbiamo rifarci per immaginare il nostro presente e il nostro futuro. La cultura ebraica è una parte importante, decisiva per i grandi contributi che ha dato, dell'intera cultura italiana. Auguro pertanto ogni successo a questa importante esposizione".