“Romeo e Giulietta”, nessun abuso sul set: respinta la causa da 500 milioni di dollari

Gli attori del film di Zeffirelli avevano fatto causa alla Paramount Pictures: ora sono pronti a fare ricorso portando la questione davanti alla Corte federale

Romeo e Giulietta, una scena del film di Zeffirelli

Romeo e Giulietta, una scena del film di Zeffirelli

Firenze, 29 maggio 2023 - Nessun risarcimento danni perché non c’è stato nessun abuso sessuale per una scena di nudo sul set. Il 25 maggio un giudice del Tribunale di Los Angeles ha respinto la causa intentata dagli attori protagonisti dell'adattamento cinematografico del 1968 di "Romeo e Giulietta", diretto dal regista Franco Zeffirelli, contro la Paramount Pictures per una ripresa in cui i loro personaggi si svegliano insieme a letti privi di vestiti. Le star del film premio Oscar, Leonard Whiting e Olivia Hussey, oggi settantenni, avevano citato in giudizio un anno fa la Paramount Pictures, affermando negli atti consegnati in tribunale di essere minorenni all'epoca e che Zeffirelli, aveva assicurato loro che avrebbero indossato indumenti intimi color carne durante la scena della camera da letto. Ma la mattina delle riprese, sempre secondo l'atto di citazione, Zeffirelli avrebbe detto agli attori adolescenti che "dovevano recitare nudi oppure il film non si sarebbe girato".

I due attori chiedevano un risarcimento di 500 milioni di dollari, stimati sulla base delle sofferenze che avrebbero sofferto e alle entrate ottenute dal film dalla sua uscita. Il giudice ha respinto la causa, scrivendo che la richiesta di Zeffirelli e della produzione del film è stata dettata solo da esigenze artistiche e che l'attività cinematografica è protetta dal Primo Emendamento della Costituzione americana. In una dichiarazione, il legale degli attori, l'avvocato Solomon Gresen, ha affermato che Leonard Whiting e Olivia Hussey intendono fare ricorso, portando la questione davanti alla Corte federale. La causa legale sosteneva che la Paramount: "Sapeva o avrebbe dovuto sapere che le immagini dei corpi nudi degli attori erano state ottenute segretamente e illegalmente durante le riprese". Nei documenti depositati in tribunale, gli avvocati degli attori hanno scritto che la scena di nudo non dovrebbe essere considerata protetta dal Primo Emendamento perché qualificata come "pornografia infantile". Hussey aveva 16 anni quando la scena venne girata e Whiting ne aveva 17.

Un avvocato della Paramount ha contestato la valutazione degli attori del film, sostenendo nei documenti affidati alla valutazione del giudice che la scena non sarebbe stata oscena o lasciva, aggiungendo che le loro richieste di indennizzo erano "troppo vecchie" per essere portate in tribunale. "La realtà - ha scritto l'avvocato Richard B. Kendall per conto della casa di produzione - è che il film non è pornografia infantile. Il film è estremamente famoso, è stato distribuito per cinquantacinque anni senza problemi di sorta ed è stato visto da milioni di americani (compresi gli studenti che studiano Shakespeare a scuola), senza che le forze dell'ordine, i querelanti o i loro genitori abbiano mai sostenuto che si tratta di 'pornografia infantile'. Franco Zeffirelli è morto nel 2019. Pippo Zeffirelli, presidente della Fondazione, un anno fa disse che la scena è "quanto di più lontano dalla pornografia si possa immaginare”.

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