
Il prefetto di Kyoto Keiji Yamada, l’imprenditrice Kanako Suzuka ed Eugenio Alphandery
Firenze, 6 giugno 2015 - «Se c'è una cosa che unisce le imprese storiche di Kyoto e quelle toscane è che a tutte sta a cuore il nostro passato ma anche il nostro futuro», ha detto il marchese Piero Antinori durante il forum di ieri a Villa Fabbricotti organizzato da Firenze Promozione e dall’Unione delle Imprese Storiche Italiane di cui è presidente Eugenio Alphandery, presidente e comproprietario dell’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella.
Il dibattito, che è stato introdotto dal saluto di Silvia Burzagli, vicedirettore di Toscana Promuove e da Paolo Tedeschi in rappresentanza del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ha messo a confronto esperienze e strategie di gestione di antiche imprese giapponesi e toscane, con la convinta partecipazione del Prefetto di Kyoto, Keiji Yamada, a Firenze per le celebrazioni dei 50 anni del gemellaggio Firenze-Kyoto, «due città molto simili per storia e cultura e capacità di correre molte sfide», come ha detto lo stesso Prefetto che ieri sera poi ha partecipato a una elegante cena a base di nimono, sumono, tsukuri da Sabatini con due chef stellati giapponesi.
«A Kyoto e provincia – ha detto Yamada – esistono 1860 aziende che hanno più di 100 anni e come a Firenze ci sono tanti artigiani che sanno coniugare tradizione e innovazione». Su questo tema che poi era quello centrale del forum sono intervenuti anche Yasunori Yamamoto in rappresentanza dell’azienda Shimadzu che vanta 140 anni di specializzazione tecnologica tanto da avere tra i suoi ricercatori il premio Nobel per la chimica Koichi Tanaka, e l’elegantissima Kanako Sakura amministratore delegato dell’azienda di dolci Shongoin Yatsuhashi, entrambi paladini del ‘vietato copiare’ e del coraggio delle proprie radici. Piero Antinori poi ha parlato di qualità e di rispetto dell’ambiente, ricordando la storia familiare che data dal 1385, anno in cui il suo casato compare iscritto all’Arte dei Vinattieri. «I nostri antenati ci hanno lasciato un tesoro da conservare e tramandare che è il nostro paesaggio – ha detto – e oggi abbiamo la responsabilità di preservarlo con un uso responsabile del territorio».
Nominato ambasciatore di Kyoto già da alcuni anni Eugenio Alphandery ha detto di quanto questa carica «non sia stata una patacca, come spesso accade in Italia ma vera palestra di amicizie di scambi tra Giappone e Italia, tra Kyoto e Firenze, città accomunate da un gemellaggio reale e partecipato che ha portato ad uno scambio costante nel turismo e negli affari». Alphandery si è detto innamorato di Kyoto, «nelle cui strade si respira l’atmosfera che si ritrova nelle piccole strade del centro di Firenze» e ha chiesto al Prefetto Yamada di lavorare ancora di più insieme per consolidare il rapporto tra le imprese storiche. Intanto proprio a Kyoto l’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella dedica un secondo profumo, dopo «Città di Kyoto» lanciato dieci anni fa, che si chiama «Cinquanta» in omaggio al cinquantesimo del gemellaggio, che sarà lanciato nell’antica sede di via della Scala lunedì insieme all’inaugurazione della mostra delle opere del maestro giapponese Teppei Sasakura.