
L'inaugurazione della mostra
Firenze, 5 giugno 2025 - Si intitola "Una vita tra le stelle, storia e leggenda di Sergio Bernardini", la mostra per ricordare il patron della Bussola a cento anni dalla nascita, inaugurata oggi a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Giunta toscana, a Firenze. La mostra, che diventerà itinerante, racconta l'epopea del "collezionista di stelle" con materiali d'archivio come foto, lettere, locandine, dischi e testimonianze di cronaca, per poter riscoprire i momenti più importanti dello spettacolo dagli anni '50 agli '80. Sarà visibile fino al 22 giugno.
Nell'occasione, si spiega in una nota, è stato presentato il calendario delle celebrazioni, il libro "Non ho mai perso la Bussola" ed è stato proiettato il film "La Bussola - Il Collezionista di Stelle". Presenti il presidente della Regione Eugenio Giani, i figli di Sergio, Mario e Guido Bernardini, l'art director della mostra, Andrea Soldani e il sindaco di Camaiore (Lucca) Marcello Pierucci. Sergio Bernardini non fu solo un impresario, è stato sottolineato, né solamente un talentuoso gestore di locali e cacciatore di talenti. Lo storico titolare della Bussola di Focette è stato soprattutto l'inventore di un nuovo modo di fare spettacolo e cultura, lanciando la Versilia del dopoguerra nel sistema internazionale del divismo, della grande musica e dell'intrattenimento. "Vogliamo celebrare Sergio Bernardini, il suo talento, il suo genio - ha detto Giani -. E' l'indimenticabile Sergio che lasciò un vuoto enorme, che la Versilia oggi riempie facendone una leggenda. E leggenda è stato. Simpatico, umile, imprenditore visionario, instancabile organizzatore e innamorato della musica e dello spettacolo, Il suo stile era discreto ma determinato, con una sensibilità rara nel comprendere il pubblico e anticiparne i gusti. Con lui la Versilia diventò sinonimo di mondanità intelligente e glamour vero. Con La Bussola di Focette, cambiando per sempre il volto dell'intrattenimento in Versilia e non solo, Bernardini ha lasciato un'impronta indelebile nella storia culturale italiana del Novecento".