Firenze, l’Acqua Cheta in scena al Verdi con un inedito

Dal 17 al 19 maggio

Il cast

Il cast

Firenze, 2 maggio 2024 - Grandi testi fiorentini da riportare in scena, per il grande pubblico, in un grande teatro. Questo l’obiettivo che si è dato la Compagnia del Buono, che dopo il successo de «Il gatto in cantina», quest’anno porta in scena "L’Acqua Cheta”, il capolavoro di Augusto Novelli, senza dubbio la commedia fiorentina per eccellenza. Dal 17 al 19 maggio rivivrà al Teatro Verdi, diretta da Sandro Querci e portata in scena da un cast d’eccezione composto da Roberto Andrioli, Andrea Bacci, Alessandro Calonaci, Fabrizio Checcacci, Camilla Gai, Antonio Lanza, Francesca Nerozzi, Sandro Querci, Silvia Querci, Elena Talenti. E con Agata Biondi e Camilla Valentini, e gli Sciucaren Aldo Bartolucci e Thomas Stefanelli. L’acqua cheta, oltre a essere la commedia in vernacolo fiorentino più conosciuta, è anche la più rappresentata nei teatri di tutta Italia. Tuttavia, questa del Verdi, ha qualcosa di speciale. «La porteremo in scena in versione integrale e… qualcosa di più» sottolinea Querci. Il «di più» a cui si riferisce non è un dettaglio da poco: «Per la prima volta il pubblico potrà ascoltare le due serenate di Cecco, che non sono mai state messe in scena». Di motivi, per assistere a questo spettacolo, ce ne sono tanti. Uno su tutti: la possibilità di ritrovare - che per i più giovani diventa possibilità di scoprire - una Firenze andata, che oramai non c’è più. E non mancano le ‘chicche’, come la moglie defunta di Stinchi, mai stata messa in scena prima d’ora. L’Acqua Cheta debuttò al Teatro Alfieri, ed ebbe un successo clamoroso che la tenne in scena per 44 repliche. In seguito, Giuseppe Pietri ne compose le musiche, rendendola commedia musicale o operetta. Il debutto avvenne il 27 novembre 1920 al Teatro Drammatico Nazionale di Roma, consacrandola così come una delle commedie musicali più rappresentate di sempre. Il capolavoro di Novelli vanta anche edizioni cinematografiche e televisive straordinarie: quella del 1933 con Gianfranco Giachetti e Andreina Pagnani, del 1958 con Odoardo Spadaro, meravigliosa in sola prosa l’edizione del 1967 con Arnoldo Foa’ e Dory Cei, memorabile una delle rarissime edizioni integrali del 1974 con Gianrico Tedeschi, Ave Ninchi, Renzo Montagnani. La commedia è ambientata nella Firenze degli anni ‘20. Cecco, giovane falegname riformista, ripara un mobile in casa del fiaccheraio Ulisse, che ritarda nel lavoro poiché è innamorato della figlia che peraltro lo ricambia. Mamma Rosa e la sorella Ida, “l’acqua cheta”, la tengono d’occhio. Cecco chiede Anita in sposa ma la madre risponde seccamente di no. Durante la festa della rificolona, Anita e Cecco amoreggiano in giardino, Ulisse rientra e Cecco per non farsi scovare si nasconde tra le fronde di un fico, e da là scopre che Alfredo e Ida stanno progettando una fuga d’amore. e in effetti i due tenteranno la fuga. Dopodiché’ Cecco e lo stalliere Stinchi, trovano una soluzione.

Maurizio Costanzo

 

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