L'arte di Giuseppe Castiglione sbarca in Santa Croce

Trenta opere dell'artista vissuto nel '700, proposte attraverso il linguaggio della modernità

L'opera "Peacock spreading its tail feather"

L'opera "Peacock spreading its tail feather"

Firenze, 31 ottobre 2015 - L'Opera di Santa Croce e il National Palace Museum di Taipei portano per la prima volta in Italia l'arte di Giuseppe Castiglione (Milano 1688-Pechino 1766) grazie a una esposizione dal titolo 'Nella lingua dell'altro. Lang Shining New Media Art Exhibition. Giuseppe Castiglione, gesuita e pittore in Cinà. La mostra, allestita nelle sale del Memoriale di Santa Croce a Firenze, da oggi fino al 31 gennaio 2016, intende celebrare il 300esimo anniversario dell'arrivo del missionario gesuita in Cina, dove visse per più di 50 anni e dove divenne un artista assai apprezzato presso la corte di ben tre imperatori del Celeste Impero. Trenta tra le più importanti opere del maestro sono esposte in replica lungo un percorso dove i linguaggi contemporanei diventano co-protagonisti, offrendo una lettura attuale delle grandi pitture realizzate da Castiglione durante il suo lungo soggiorno in Cina.

La mostra, spiegano i curatori, non è un'esposizione di arte in senso tradizionale, è piuttosto il mezzo per rendere visibile e tangibile l'esperienza esemplare di un uomo che ha voluto e saputo parlare «nella lingua dell'altro». In questo senso antropologico, di storia delle idee ed evoluzione delle relazioni internazionali, le installazioni multimediali permettono d'introdurre emozionalmente lo spettatore contemporaneo nella meraviglia provata dallo spettatore cinese del Settecento davanti a un dipinto «animato» da dettagli inusuali ed elementi innovativi come la prospettiva. L'obiettivo è quindi raccontare la meraviglia che scaturisce, oggi come ieri, quando culture lontane si incontrano per comprendersi.

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