Cappella Brancacci, via al restauro degli affreschi con i visitatori sul ponteggio

Il famoso ciclo pittorico di Masolino e Masaccio dentro alla chiesa di Santa Maria del Carmine, si potrà ammirare da vicino prenotando la visita

La presentazione del restauro della Cappella Brancacci

La presentazione del restauro della Cappella Brancacci

Firenze, 24 gennaio 2022 - E’ uno dei cicli pittorici più famosi del Rinascimento fiorentino. Anzi, la documentazione di quel passaggio di testimone fra la cultura tardogotica e cortese interpretata da Masolino da Panicale, e quella già aderente alle nuove sensibilità rinascimentali iniziata del suo allievo, Tommaso di Ser Giovanni Cassai, detto Masaccio. Per questo la Cappella Brancacci, all’interno della Chiesa di Santa Maria del Carmine, è considerata da sempre uno scrigno di bellezza, spartiacque del nuovo modo di concepire l’arte. Come scrisse Bernard Berenson a proposito di Masaccio, era come «Giotto rinato, che ripiglia il lavoro al punto dove la morte lo fermò».

Fra pochi giorni gli affreschi della Cappella Brancacci, realizzati intorno al 1430 e conclusi da Filippino Lippi nel 1480 circa, saranno sottoposti a un articolato intervento di restauro, che regalerà una rara opportunità: ammirare da vicino il ciclo pittorico che racconta la storia della salvezza dell’uomo, dal peccato originale all’intervento di Pietro, quale diretto erede di Cristo e fondatore della Chiesa romana.

La Cappella Brancacci fa parte dei musei civici ed è da un accordo fra Amministrazione comunale, Soprintendenza, Cnr-Ispc di Firenze e Opificio di Pietra Dure, che si è deciso di consentire ai visitatori di salire sul ponteggio allestito per i restauratori e ‘guardare negli occhi’ i protagonisti degli affreschi, a cominciare da Adamo ed Eva tentati dal serpente e poi cacciati dal Paradiso. 

Il cantiere durerà un anno ed è stato programmato grazie, ancora una volta, al finanziamento della Fondazione statunitense Friends of Florence, in compartecipazione con Jay Pritzker Foundation. La Cappella è stata chiusa al pubblico a dicembre, proprio per consentire l’allestimento delle impalcature e riaprirà a febbraio con gli orari di visita: venerdì sabato e lunedì dalle 10 17, e la domenica dalle 13 alle 17, con obbligo di prenotazione on line o tramite call center  sul sito cultura.comune.fi.it)

“Poter quasi toccare gli affreschi di solito visti solamente dal basso verso l’alto è davvero emozionante - dichiara il sindaco e assessore alla cultura Dario Nardella - e nei prossimi mesi visitatori e turisti potranno approfittare di questa opportunità davvero unica. L’alternativa, ovvero chiudere la Cappella Brancacci per tutto il tempo del restauro ci pareva un danno davvero grande, soprattutto dopo il prolungato periodo di lockdown per i nostri musei a causa del Covid. Siamo grati alle Belle arti del Comune, a restauratori e tecnici per aver consentito questa possibilità di accesso - continua il sindaco - e siamo particolarmente felici, inoltre, di avere di nuovo a fianco la Fondazione Friends of Florence che davvero si dimostra ‘amica’ della città avendo così a cuore i suoi beni artistici”. 

“Friends of Florence sostiene l’intervento agli affreschi della Cappella Brancacci, attraverso il dono di alcuni fra i sostenitori più vicini alla nostra Fondazione - sottolinea la presidente Simonetta Brandolini d’Adda -: Dan Pritzker della Jay Pritzker Foundation, membro del board di Friends of Florence, Janet e Jim Dicke II, anche quest’ultimo membro del consiglio di amministrazione, con sua moglie sostenitore da 23 anni dei progetti della nostra fondazione, Peter Fogliano e Hal Lester Foundation donatori di Friends of Florence da oltre 15 anni. Siamo molto grati a tutti loro per la vicinanza e il sostegno ai nostri progetti e siamo felici di cominciare questo intervento, consapevoli dell’importanza che la Cappella Brancacci ha per la cultura fiorentina, italiana e internazionale".

L’ultimo restauro della Brancacci, che risale agli anni Ottanta, ha finalmente permesso di recuperare le preziose superfici decorate. Gli affreschi sono stati infatti  trascurati per tutto l’Ottocento e furono sottoposti a spolveratura nel 1904. Nel novembre 2020 la Cappella è stata sottoposta a un primo monitoraggio che aveva messo in luce alcune criticità. Con l’attuale cantiere si procederà a una nuova campagna diagnostica, con le più aggiornate tecniche e le migliori competenze. Le tecniche utilizzate, completamente non-distruttive, consentiranno di conoscere approfonditamente i materiali utilizzati, le tecniche pittoriche e le fenomenologie di alterazione/degrado, informazioni indispensabili per una corretta pianificazione dell’intervento di restauro.

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