Volontariato Riaccendiamo la passione

Luigi

Paccosi*

Cara Direttrice,

ringrazio il suo giornale per aver dato spazio ad una problematica sensibile nella società odierna emersa nella richiesta di aiuto del provveditore della Misericordia di Firenze e nell’intervista al professor Givone. “Non si trovano volontari”, è un dato di fatto. Occorre però non fermarsi al fenomeno, ma chiedersi il motivo di questa mancanza di appeal. È un problema dei giovani che non si avvicinano o siamo noi adulti a non essere attrattivi? Forse le nostre strutture che fanno sempre le stesse cose allo stesso modo, necessitano di essere rinnovate? Forse anche noi stessi dobbiamo fare autocritica ed essere più capaci di ascolto? Con i miei figli mi è capitato che qualcuno di loro, in alcuni momenti, abbia avuto qualche difficoltà a scuola. In questi frangenti raramente ho trovato insegnanti che si mettessero in discussione. Poi un bel giorno capitava di incontrare un professore appassionato e guarda caso anche quelli più svogliati diventavano dei campioni in quella materia.

I giovani hanno bisogno di maestri che appassionino, anche nel volontariato. Dobbiamo recuperare la passione. Ultimamente ho visto giovani universitari mettersi a disposizione gratuitamente per aiutare ragazzini delle scuole medie che avevano difficoltà nello studio, vedere questi ragazzi grandi a fianco dei più piccoli è stato commovente. Ho visto giovani prendere l’impegno di fare compagnia ad anziani soli ed essere divenuti in poco tempo per loro come dei nipoti. Con il Cesvot abbiamo lanciato la campagna “Passa all’azione diventa volontario” e tanti giovani hanno risposto all’appello. Le associazioni che hanno ascoltato le esigenze di questi nuovi volontari sono state capaci di inserirli nelle proprie attività. In ogni settore credo ci sia bisogno di ritornare alle origine dello scopo del proprio agire, superando le rigidità.

*Presidente Cesvot

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