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Dall'Elba a Olbia con il "sup" per aiutare i bambini con malattie rare

Antonio Valente ha compiuto la traversata del Tirreno in tre giorni, fra mille difficoltà, con la tavola con sopra il logo della onlus fiorentina "Voa Voa!": ecco com'è andata / FOTOGALLERY / VIDEO

Un momento della traversata

Firenze, 23 giugno 2015 - Missione compiuta: l’atleta Antonio Valente ha portato a termine la sua traversata record del Tirreno in sup (la particolare tavola simile a quella da surf ma spinta a colpi di pagaia) a favore di Voa Voa! Onlus Amici di Sofia, che aveva l’obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla condizione delle famiglie con minori affetti da patologie rare e neurodegenerative.

Con indosso maglietta e cappellino dell’Associazione, l’atleta foggiano di nascita e bresciano d’adozione, assistito dal suo staff, ha remato in piedi alla sua tavola da surf - che riportava il logo di Voa Voa! - coprendo un percorso di 220 km. La traversata non stop dall’Isola D’Elba a Olbia è durata tre giorni (dal 18 giugni al 21) durante i quali non sono mancati momenti di difficoltà a causa delle condizioni avverse del tempo, con mare e vento che in particolari momenti hanno raggiunto forza quattro.

Impressionante lo sforzo fisico impiegato nel coronare la nobile performance sportiva, costato all’atleta la perdita di 8 chili di peso. Un’impresa senza precedenti, in cui il campione di Sup (Standing Up Paddle), si è cimentato allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato tema delle malattie rare orfane di terapie farmacologiche, sostenendo l’opera solidale che l’Associazione presieduta dai genitori della piccola Sofia, Guido de Barros e Caterina Ceccuti - di cui è socio - sta compiendo fin dalla sua costituzione. A favore di tante famiglie da ogni parte d’Italia, costrette a combattere quotidianamente due diverse battaglie ugualmente logoranti, contro la malattia e contro la solitudine.

Valente negli ultimi anni ha fatto parlare di sé per le imprese sportive estreme che ha compiuto. Già nel 2014 ha dato prova delle proprie capacità con l’“Iron Garda SUP day”, divenendo il primo atleta a compiere la traversata del lago di Garda (54 chilometri, macinati in 11 ore di voga senza sosta). Quest’anno, con la nuova sfida “Tirreno S.U.P. 2015”, ha puntato decisamente più in alto. Al grido di “Credere, Amare, Resistere”, motto di Voa Voa! Onlus, Antonio ha realizzato qualcosa di incredibile, superando ampiamente il record europeo di S.U.P. endurance di 122 km. Per affrontarla ha trovato forza e coraggio nel suo grande cuore di atleta e di papà, dedicando l’impresa alle famiglie che si trovano soli nel mare in tempesta di una malattia inguaribile diagnosticata ad un figlio.

“Sono papà di Stella e Riccardo – ha dichiarato Valente - due bambini sani e felici. Richiamare l’attenzione pubblica sulla battaglia che questi genitori combattono nell’indifferenza e nell’abbandono delle istituzioni, è diventata la mia battaglia”.Anche Antonio è a modo suo ‘raro’ come le patologie di cui si occupa Voa Voa! Onlus. Sono infatti solo 100 gli atleti in tutto il mondo che praticano ‘SUP endurance’, la categoria più dura di questo sport. Specialità cugina del moderno Surfe, nata nelle isole Hawaii e reinterpretata in chiave moderna.

“La condizione di solitudine, sperso in un mare di avversità, in equilibrio su una tavola, stretto ad un esile remo pronto a rialzarsi ad ogni onda più forte, con il solo pensiero di resistere e andare avanti a testa bassa e cuore in gola, è una metafora calzante che accomuna l’impresa di Valente alla vita delle famiglie che affrontano una malattia rara e inguaribile diagnosticata ad un figlio” commenta Guido De Barros, presidente di Voa Voa! Onlus e papà della piccola Sofia, affetta da leucodistrofia metacromatica.

Maurizio Costanzo