Firenze, presa per i capelli in strada e rapinata. Terza aggressione: è incubo escalation

La ventiduenne spagnola avvicinata in via Gino Capponi. Il centro storico vigilato speciale: i precedenti in via Alamanni e via de’ Pilastri

Polizia

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Firenze, 13 febbraio 2022 - Rapinata in strada un’altra donna, la notte scorsa, in centro. È il terzo caso di una passante aggredita di cui c’è notizia in una settimana. La vittima è una spagnola di 22 anni: stava rincasando. Un uomo da lei non conosciuto l’ha avvicinata in via Gino Capponi afferrandola per i capelli, fino a farle male. Così l’ha costretta a sedersi sul marciapiede, in posizione di scarsa difesa e le ha sradicato la borsa dalle mani. La 22enne ha avvisato la polizia. Non c’è stato bisogno di cure mediche.  Due i precedenti più recenti e più drammatici. Li ricordiamo: notte di giovedì, una torinese di 47 anni assalita e picchiata a pugni da un uomo in via dei Pilastri, in centro, tra l’ospedale di Santa Maria Nuova e la Sinagoga.  Erano le 2 circa, la signora stava andando a casa. Un bandito, straniero, le si è avvicinato e ha iniziato a colpirla per rapinarla del telefono. La donna ha iniziato a urlare, è stata soccorsa da un passante, poco dopo sono arrivati i carabinieri del radiomobile. Andando a ritroso domenica 6 febbraio, tra viale Fratelli Rosselli e via Alamanni, in zona Stazione, il primo episodio della serie infausta. Alle 6,30 un’altra donna di 65 anni che andava a lavoro è stata aggredita a pugni da un trentenne gambiano che per rapinarle il cellulare le ha fratturato il naso e rotto i denti. Lui almeno è stato individuato poco dopo dai carabinieri in via degli Orti Oricellari, arrestato e trattenuto in carcere su richiesta del pm La Terza. 

Tre indizi fanno una prova: è salito a tre infatti il numero di donne aggredite in strada a Firenze in una settimana da incubo. Media paurosa, da allarme rosso. Da emergenza assoluta. Aggressioni feroci e vigliacche la cui gravità non si misura col solo metro dell’entità delle prognosi. Avvenute a notte fonda (2) o al mattino presto, a strade semideserte. Però nessuno azzarda ’giustificazioni’ improbabili. Impressiona che la città sia popolata – anche e non solo di notte – da tanti, troppi soggetti ’meritevoli’ del carcere. E di restarci. La nostra legislazione è – dicono – all’avanguardia e garantista. Però i tempi dei processi sono slabbrati. Anche per questo c’è chi viene qui già propenso a delinquere. Stato di necessità o meno. Sanno e calcolano il rapporto guadagni (illeciti) benefici. Giudiziari e carcerari. Scommettono sul lassismo legislativo/giudiziario. L’ammettono pure, con sogghigni compiaciuti. Allarma che il 30enne gambiano arrestato in flagrante dal Radiomobile per il primo episodio dei tre in ordine di tempo, risulti denunciato per un fatto analogo accaduto 4 (!) giorni prima. E condannato a 6 anni e 8 mesi per tentato omicidio a Isernia.

Altro che S.Valentino , festa della donna, altro che le donne non si toccano neanche con un fiore: le donne sono sempre più nel mirino di una società prepotente, incattivita. Multietnica anche però nei risvolti sociali più deleteri di tanti che anziché diventare forza lavoro onesta diventano – per scelta loro o mediocrità dell’offerta – forza lavoro per la criminalità o in proprio. Come se già non bastasse l’allarme sociale da femminicidi, maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, reati informatici amplificati dal web tipo il revenge porn, la diffusione di film intimi diffusi da altri vigliacchi.

Firenze tiene ai cittadini che l’abitano e, ovvio, alla sua immagine. Torneranno a essere gli assembramenti criminali quelli da contrastare? Intanto da Alessandro Draghi (Capogruppo FdI) arriva una critica severa: "Due rapine, le prime da extracomunitari, forse anche la terza. Ora basta con le chiacchiere di Nardella. Urge un cambio di passo. La città è chiaramente fuori controllo. Non basta parlare con questore, prefetto e ministro dell’Interno per implementare la sicurezza in centro". E rilancia sull’ipotesi C.P.R. (luoghi di trattenimento di stranieri in attesa di esecuzione di provvedimenti di espulsione): "Non è più rimandabile. Non possiamo permetterci, anche in vista della ripresa dei flussi turistici e del ritorno degli studenti stranieri che l’immagine di Firenze sia accostata a quella delle favelas".

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