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Violenza sessuale su una 15enne. Arrestato, è in sedia a rotelle

Il 60enne fiorentino, all’epoca dei fatti non era invalido, condannato a 5 anni e 4 mesi ed è a Sollicciano. L’avvocato Alfieri: "Stiamo valutando di presentare subito un’istanza di differimento pena".

di Pietro Mecarozzi

È stato arrestato mercoledì mattina dai carabinieri di Firenze, che hanno eseguito un ordine di carcerazione del tribunale di Genova, un sessantenne di Firenze invalido e relegato su una sedie a rotelle, condannato a cinque anni e quattro mesi di carcere per violenza sessuale su minore. L’uomo – che all’epoca dei fatti non era invalido – è stato condotto al carcere di Sollicciano, mentre i fatti per i quali è stato condannato si sono consumati in provincia di Genova e risalgono al 2013, 2014 e 2015. La vittima (ai tempi quindicenne) è la figlia dell’ex compagna – avuta da un’altra relazione – del primogenito del sessantenne fiorentino.

Così tre giorni fa è arrivata la decisione della Cassazione, che ha confermato la sentenza della corte di Appello di Genova e condannato l’uomo a cinque anni e quattro mesi. I giudici, si legge negli atti, non hanno riconosciuti i fatti attinenti al 2013, mentre sono stati confermati quelli del 2015 e 2014.

Tanti i testimoni sentiti nel corso delle udienze, e tante, secondo il legale dell’uomo, Giuditta Alfieri, le versioni che sono state riportate durante tutti i gradi del processo. La ragazza – che ha denunciato dopo tre anni le presunte molestie subite dal ’nonno’ acquisito – ha fornito però una testimonianza che i giudici hanno valutato veritiera.

A supporto della denuncia della giovane sono stati ascoltati dodici testimoni, che all’epoca dei fatti orbitavano intorno alla famiglia della ragazza. I tre episodi sono stati così passati al vaglio, e vista la gravità delle molestie subite dall’allora quindicenne la condanna per l’uomo è stata confermata in tutti i gradi di giudizio, con la sola attenuante per i fatti del 2013, non riconosciuti dalla corte genovese.

E due giorni fa i carabinieri hanno bussato alla porta dell’uomo, che è affetto da una malattia neurodegenerative, non è autosufficiente ed è relegato su una sedie a rotella, per portarlo nel carcere fiorentino.

"A parere della difesa le due sentenze di merito – commenta l’avvocato Alfieri – non apparivano convincenti a dimostrare la responsabilità del cliente. Spero sia stato collocato in infermeria, stiamo valutando di presentare quanto prima un’istanza di differimento pena".